Festival, tocca all’economia

Dopo la letteratura a Mantova, la mente a Sarzana, la filosofia a Modena, ora è il turno dell’economia a Trento. Dal 1 al 4 giugno, gli studi economici avranno finalmente il loro festival, organizzato dalla casa editrice Laterza e da “IlSole-24Ore”, e promosso da Università, Provincia Autonoma e Comune di Trento. L’evento vedrà per cinque giorni alternarsi sul palco e incontrare il pubblico nomi come Innocenzo Cipolletta, Federico Rampini, Luciano Gallino, Tommaso Padoa Schioppa, Ralf Dahrendorf e molti altri. Il filo conduttore è quello di “Riccchezza e Povertà”, declinato attraverso incontri dedicati a politiche redistributive, commercio equo e solidale, competizione sui mercati con la Cina, sussidi all’agricoltura,il business del calcio, l’immigrazione. Affrontati sempre da una pluralità di punti di vista, spesso diametralmente oppostiCome spiega Roberto Ceredi, editor del nuovo festival, “l’iniziativa nasce da un lato dalla constatazione del successo dei festival culturali, che ormai da diversi anni richiamano migliaia di persone anche attorno ad argomenti che tradizionalmente non vendono. Ma anche dalla sfida di provare a divulgare l’economia, che a differenza anche delle scienze dure più ostiche non è quasi mai oggetto di iniziative di divulgazione”. Il programma prevede tre tipi di eventi principali. Prima di tutto le più tradizionali conferenze di esperti su singoli temi. Poi i dialoghi in cui due studiosi di formazione diversa si confrontano su un tema. E qui capiterà di vedere, per esempio, Luca Cordero e Michele Salvati confrontarsi sulla classe dirigente italiana; Arnaldo Bagnasco e Gianfranco Viesti parlare di città e territorio; Stefano Micossi e Lorenzo Sacconi discutere della responsabilità sociale dell’impresa. Infine, ogni giorno, forum in cui da da quattro a sei persone di diversa estrazione politica e disciplinare affronteranno temi di attualità. Attorno a questi eventi principali, ci saranno spettacoli teatrali (è prevista la partecipazione tra gli altri di Moni Ovadia), proiezioni cinematografiche (è atteso anche Ken Loach). E in un paio di caffè della città ci sarò anche spazio per incontri più distesi, in cui i relatori delle conferenze continueranno la discussione con il pubblico davanti a un bicchiere di vino. Un esperimento decisamente interessante, anche perché è una novità assoluta nel panorama delle iniziative culturali. “Per quanto sappiamo non ci sono esperienze simili nemmeno all’estero” conferma Ceredi. “Tuttavia, se è vero che in Italia gli economisti, come gli specialisti di molte discipline, tendono a scrivere e parlare con linguaggio da iniziati, in altri paesi ci sono se non altro studiosi che scrivono libri su temi vicini al grande pubblico, accessibili a chiunque abbia una buona cultura”. Un esempio è Richard Layard, l’autore di un libro come “Felicità. La nuova scienza del benessere comune”, che sarà tra gli ospiti del festival, e che ha tentato di superare la tradizionale freddezza dell’analisi economica per applicarla alla ricerca della felicità, più che del profitto.

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