È cento volte più sottile di un capello umano, ma può percepire forze infinitesime come quelle generate dai batteri mentre nuotano e addirittura sentire suoni a un livello mille volte inferiore al limite del nostro udito, come il battito di una singola cellula cardiaca. Cos’è? È il dispositivo a fibra ottica realizzato nei laboratori di nanotecnologia della Univeristy of California – San Diego, con la sua Jacobs School of Engineering. I suoi creatori raccontano sulle pagine di Nature Photonics che il minidispositivo servirà a registrare tutte le piccole interazioni e i cambiamenti nei sistemi biologici che finora non si era in grado di monitorare, dalla presenza di un singolo batterio alle modificazioni dell’attività cellulare che potrebbero suggerire, per esempio, un‘evoluzione in cellula cancerosa.
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