Finalmente in orbita

Columbus è in orbita, Atlantis ce l’ha fatta. Dopo due mesi di attesa, ritardi e problemi tecnici (il primo lancio era previsto per lo scorso dicembre, qui i dettagli della missione), lo shuttle sta ora portando a destinazione il primo laboratorio europeo dedicato alle ricerche nello spazio. Il lancio è avvenuto dalla base di Cape Canaveral, Usa, alle 20,45 ora italiana ed è stato trasmesso in diretta dalla Tv Web della Nasa (qui il podcast). Una volta agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) in orbita intorno alla Terra, permetterà di condurre per tempi prolungati esperimenti e studi in diversi ambiti scientifici e tecnologici.

Columbus è il principale contributo dell’Agenzia spaziale europea (Esa), all’Iss, di cui amplierà notevolmente le capacità scientifiche. Il laboratorio realizzato dall’agenzia europea, che ha anche costruito un apposito centro di controllo a Oberpfaffenhofen, Germania, per gestire gli esperimenti a bordo, è un cilindro lungo circa otto metri e con un diametro di poco più di cinque. Al suo interno tutto è predisposto per condurre ricerche multidisciplinari, tra biologia, fisiologia, vari settori della fisica e della ricerca tecnologica, per comprendere come reagisce il corpo umano alla microgravità o come si comportano diversi fluidi e materiali nello spazio. Ma esperimenti e ricerche potranno essere svolti anche all’esterno, grazie a quattro piattaforme appositamente progettate.

Secondo programma, lo shuttle raggiungerà la stazione spaziale dopo tre giorni di navigazione e il giorno dopo sarà effettuato l’aggancio di Columbus. Responsabili dell’operazione i due astronauti europei Hans Schlegel e Léopold Eyharts, che rimarrà a bordo della stazione per completare l’attivazione del laboratorio. (m.b.)

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