Fino a quando nascono nuovi neuroni? Sempre, anche da anziani

Quando smettono di nascere nuovi neuroni nel cervello umano? Questa domanda è al centro degli studi dei neuroscienziati ormai da decenni. Fino alla metà del ‘900 si pensava che nessuna cellula nervosa, o neurone, potesse formarsi dopo i primi anni dell’infanzia, ma da circa 20 anni questo assunto è stato smontato e l’ipotesi è che anche nell’adulto avvenga la neurogenesi, ovvero la produzione di nuove cellule nervose.

Un recente studio assume una posizione intermedia fra le due, mostrando che gli ultimi neuroni immaturi, quelli che devono ancora crescere, vengono rintracciati nell’essere umano fino a circa 13 anni di vita, durante l’adolescenza, dunque né da bambini né da adulti. Ma oggi, un’altra ricerca, guidata dall’italiana Maura Boldrini della Columbia University ritorna sull’argomento, svelando che la neurogenesi si verifica anche negli adulti e negli anziani ed è simile a quella che si verifica nei giovani. I risultati sono pubblicati su Cell Stem Cell.

I ricercatori della Columbia hanno analizzato, subito dopo il decesso avvenuto per cause improvvise, l’ippocampo di 28 individui di età compresa fra i 14 e i 79 anni, non affetti da danni cognitivi, depressione e che non assumevano antidepressivi – tutti elementi che secondo il team di Boldrini possono influenzare negativamente la neurogenesi.

In base ai risultati, anche nel cervello degli individui più anziani vi erano nuovi neuroni. I ricercatori hanno trovato un numero simile, fra giovani e adulti, di progenitori intermedi – precursori – dei neuroni e neuroni immaturi, quelli che devono ancora crescere. Tuttavia, si deve tenere conto, come sottolineano gli autori, che gli adulti e ancor più gli anziani hanno un minor numero di vasi sanguigni (una vascolarizzazione ridotta) e una connettività fra le cellule nervose all’interno dell’ippocampo inferiore.

Nell’anziano, infatti, vi è una ridotta resilienza emotiva e cognitiva – la capacità di rispondere positivamente a stimoli emotivi negativi e a conservare per intero alcune delle principali abilità intellettive. Questo deficit potrebbe essere dovuto, secondo Boldrini, proprio al minor numero di cellule staminali neurali e alla riduzione di queste connessioni. Un po’ come dire che la nascita di nuovi neuroni non è tutto, per il cervello umano, quando si studiano abilità di adattamento e capacità di comprensione, memoria, apprendimento ed altre. Se da un lato i nuovi neuroni nascono e si formano anche in età avanzata, andando a supportare le funzionalità cognitive, dall’altro vi è un calo della resilienza emotiva e cognitiva.

Così questo nuovo studio aggiunge un tassello per la comprensione della neurogenesi, ricordando come le interconnessioni e la qualità dei collegamenti fra le cellule siano importanti e abbiano un peso, oltre alla presenza di nuovi neuroni. I ricercatori studieranno i meccanismi ormonali (o legati ad altri elementi biologici dell’organismo umano) che regolano la proliferazione, la crescita e la maturazione dei neuroni.

Riferimenti: Cell Stem Cell

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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