Categorie: Ambiente

Il fiore intrappolato nell’ambra

L’ambra, nel corso dei millenni, non ha imprigionato soltanto insetti, ispirando romanzi come Jurassic Park, ma anche specie vegetali. Ne sa qualcosa Lena Struwe, professoressa di botanica alla Rutgers University – l’università statale del New Jersey – che ha appena identificato un fiore finora sconosciuto, intrappolato in un frammento di resina fossile. La scoperta è stata presentata sulle pagine di Nature Plants.

Tutto è cominciato nel 1986, quando George Poinar, entomologo della Oregon State University, durante un viaggio di studio in Repubblica Dominicana ha rinvenuto in una miniera d’ambra dei campioni che, oltre a diversi insetti, contenevano anche due fiori, probabilmente catturati nel momento in cui cadevano da un albero. L’interesse di Poinar si concentrava però sugli insetti e il ricercatore ha dedicato anni al loro studio, rivolgendo la sua attenzione ai fiori solo pochi mesi fa. Dopo quasi 30 anni, il ritrovamento si è rivelato molto prezioso, anche perché solitamente all’interno della resina fossile sono inglobati soltanto dei frammenti floreali, un petalo qua, uno stame là, mentre esemplari interi sono molto rari. Poinar ha identificato i fiori come appartenenti al genere Strychnos (famoso per l’estrazione della stricnina) e ha quindi deciso di coinvolgere Lena Struwe, una delle maggiori esperte mondiali di Strychnos.

Poinar ha inviato a Struwe fotografie ad alta risoluzione dei campioni e la botanica si è impegnata in una comparazione tassonomica con tutte le specie conosciute appartenenti a questo genere, circa 200, che comprendono alberi tropicali e liane, esaminando fisicamente i fiori essiccati custoditi al Botanical Garden di New York e alla University’s Academy of Natural Sciences di Philadelphia. Ed ecco la sorpresa: i fiori di Poinar non corrispondevano a nessuno degli esemplari confrontati, rappresentando quindi una nuova specie, chiamata da Struwe Strychnos electri in “onore” dell’ambra, elektron in greco, che l’ha preservata per oltre 15 milioni di anni.

“Questo fossile è particolarmente significativo per comprendere l’evoluzione delle piante nell’area dei Caraibi” spiega Struwe. “La scoperta di Strychnos electri in un campione ritrovato 30 anni fa indica che molte altre specie sconosciute sono nascoste nelle collezioni di storia naturale di tutto il mondo, ma non ci sono abbastanza esperti di tassonomia per identificarle. Strychnos electri probabilmente si è estinto da tempo, ma nuove specie viventi del genere Strychnos vengono scoperte ogni anno e molte purtroppo sono ormai vicine all’estinzione”.

Riferimenti: Nature Plants doi:10.1038/nplants.2016.5

Credits immagini: George Poinar, Jr., courtesy of Oregon State University

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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