G8, promesse da marinaio

Alla vigilia del vertice dei G8, che si terrà a Evian (Francia) dall’1 al 3 giugno prossimi, Amnesty International presenta un rapporto dal titolo “Un catalogo di fallimenti: esportazioni di armi dei paesi del G8 e violazioni dei diritti umani”. Nel documento si legge che “i governi dei paesi del G8 forniscono armi ai peggiori violatori dei diritti umani su scala mondiale. La tecnologia militare e di sicurezza delle principali potenze del mondo continua a finire, grazie a controlli inadeguati, nelle mani di regimi che commettono gravi abusi dei diritti umani”. Artefici di almeno due terzi dei trasferimenti di armi avvenuti tra il 1997 e il 2001, sarebbero secondo Amnesty Francia, Germania, Regno Unito, Russia e Stati Uniti, tutti e cinque membri del G8. Ma anche l’Italia non è da meno: nel periodo in questione il rapporto registra per il nostro paese tre casi noti di vendita di armi a stati africani in condizioni socio-politiche a rischio. Il tutto nonostante nel 1998 Francia, Germania, Italia e Regno Unito, in quanto paesi membri dell’Ue, si siano impegnati a rispettare il Codice di condotta europeo sui trasferimenti di armi, che seppur lasci la decisione finale sulle esportazioni ai governi, afferma che “le armi non dovranno essere portate in paesi dove vi è un evidente rischio che esse potranno essere usate a scopo di repressione interna o dove si verificano gravi violazioni dei diritti umani”. (b.s.)

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