Un nuovo gene all’origine del Parkinson

Grazie ad un lavoro ventennale, un team di ricercatori è stato in grado di identificare un nuovo gene che, con alcune sue mutazioni, sarebbe all’origine del morbo di Parkinson. Si tratta del gene TMEM230, la cui azione si esplica a livello delle vescicole sinaptiche, ostacolando il movimento dei neurotrasmettitori che vi sono immagazzinati. Lo studio su Nature Genetics.

Le cause alla base del morbo di Parkinson non sono ancora del tutto chiare. Vari fattori ambientali e diversi geni sono stati collegati all’origine della malattia ma, finora, solo due geni erano stati correlati con certezza: SNCA e LRRK2.

Il nuovo studio ha inizio nel 1996, quando i ricercatori si concentrarono sull’analisi di un’unica famiglia nordamericana, in cui alcuni individui presentavano sintomi della malattia. Venne così indagato il genoma di 65 membri di questa famiglia, 13 dei quali affetti da Parkinson, alla ricerca di mutazioni che potessero spiegare le differenze. Restringendo sempre più il campo, gli scienziati si sono concentrati su una piccola regione di Dna, formata da 141 geni, sul cromosoma 20. Ulteriori analisi su questa porzione del cromosoma hanno poi consentito di individuare alcune mutazioni del gene TMEM230 come determinanti nell’insorgere della malattia. “Si trattava di un gene nuovo e non ne conoscevamo la funzione” ha affermato Han-Xiang Deng, che ha partecipato alla ricerca fin dall’inizio “Quindi abbiamo cercato di capire il ruolo delle proteine codificate”.

Ne è emerso che il gene TMEM230 produce una proteina che si estende attraverso la membrana delle vescicole sinaptiche, organelli che si trovano all’interno dei neuroni, dove vengono immagazzinati i neurotrasmettitori prima di essere rilasciati. I ricercatori ipotizzano quindi che questa proteina sia coinvolta nel movimento delle vescicole, ostacolandolo nei casi di mutazione del gene. Gli scienziati hanno anche osservato che le mutazioni del gene TMEM230 sembrano essere piuttosto diffuse, come emerso da analisi su diverse famiglie nordamericane e cinesi. “Questo gene non è limitato ad una popolazione del Nord America” ha affermato Teepu Siddique, che ha preso parte al lavoro “ma diffuso a livello globale, in diverse situazione ambientali e diversi gruppi etnici”.

“Tutti e tre i geni certamente legati al Parkinson agiscono nelle vescicole sinaptiche” ha continuato Deng “Crediamo quindi che il movimento di queste vescicole sia fondamentale nel Parkinson”. Per i ricercatori, le nuove strategie terapeutiche dovrebbero concentrarsi sul normalizzare il traffico dei neurotrasmettitori nelle vescicole.

Riferimenti: Nature Genetics Doi: 10.1038/ng.3589

Andrea Corti

Articoli recenti

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 ore fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

3 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

5 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

6 giorni fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più