Gli scimpanzé valutano le proprie conoscenze

Gli scimpanzé sanno valutare le conoscenze che hanno a disposizione, e se posti di fronte ad un quesito, sono consci del grado di confidenza con cui possono rispondere. In una parola: sono capaci di quello che gli psicologi definiscono metacognizione (o metacognition), di monitorare cioè i propri processi cognitivi e di apprendimento per regolare poi il proprio comportamento in base ad essi, una capacità che fino ad oggi si credeva unica della nostra specie. A suggerirlo è uno studio pubblicato di recente sulla rivista Cognition da un gruppo di ricercatori provenienti da diverse università americane.

Uno dei meccanismi più chiari che dimostra la metacognizione umana è la possibilità che abbiamo di valutare le nostre conoscenze su un determinato argomento, o il livello di certezza con cui possiamo rispondere ad una domanda. Nello studio, i ricercatori hanno voluto scoprire se anche gli scimpanzé ne fossero capaci.

Per farlo, hanno sottoposto tre esemplari di questa specie ad una serie di test computerizzati, pensati per mettere alla prova la loro memoria. Al termine di ogni sessione, ma solo dopo una breve attesa, il programma forniva un’indicazione sonora che indicava se le risposte fossero state corrette o meno, e contemporaneamente, in un luogo poco distante diveniva disponibile una ricompensa.

Punto cruciale dell’esperimento, spiegano i ricercatori, la ricompensa (del cibo) rimaneva disponibile per un brevissimo periodo, e quindi le scimmie dopo aver risposto si trovavano di fronte ad un dilemma: attendere di ascoltare il suono che confermava una risposta corretta, con il rischio di non raggiungere in tempo la ricompensa; o precipitarsi invece ad attendere il cibo, con il rischio di fare la strada a vuoto.

Analizzando i dati dell’esperimento è emerso che gli scimpanzé si recavano più spesso alla ricompensa in anticipo (senza attendere quindi la conferma sonora) in caso di risposte corrette. “Non erano costretti a farlo, perché il computer gli avrebbe fatto sapere in ogni caso se avevano risposto correttamente o meno – sottolinea Audrey Parrish, ricercatore della Georgia State University che ha partecipato allo studio – ma muovendosi in anticipo quando sapevano di avere ragione si portavano in vantaggio sul recupero della ricompensa”.

Questo secondo i ricercatori dimostra che i tre animali erano in grado di valutare quanto fossero accurate le proprie memorie e quindi quanta probabilità ci fosse che avessero risposto correttamente, e di agire di conseguenza muovendosi in anticipo verso la ricompensa, cioè di pensiero metacognitivo.

Il prossimo passo, concludono i ricercatori, sarà ora scoprire se gli scimpanzé siano l’unica specie, oltre alla nostra, capace di metacognizione, o se anche altri primati (o anche altri tipi di animli) possiedano questa capacità.

via wired.it

Credits immagine: via Pixabay

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here