Categorie: Spazio

Goce, si parte (a ottobre)

Aggiornamento del 4 febbraio 2009: Risolti i problemi con il lanciatore, Goce partirà il 16 marzo. 

Aggiornamento del 24 ottobre: le autorità russe responsabili del lancio della sonda annunciano un alteriore rinvio, questa volta a febbraio 2009.

Aggiornamento del 5 ottobre 2008: operazione sospesa  per problemi con il lanciatore Rockot. 

Aggiornamento dell’8 settembre 2008: Il lancio di Goce è stato posticipato al 5 ottobre prossimo a causa di una anomalia registrata al sistema di navigazione e controllo della sonda. A riferirlo è la stessa Esa.

L’appuntamento è fissato per le 16 e 21 (ora italiana) del prossimo 10 settembre: dallo spazioporto di Plesetsk, a circa 800 chilometri a nord di Mosca – a bordo del lanciatore Rockot – partirà Goce (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer).

Si tratta di una sonda sviluppata dall’Esa, l’Agenzia spaziale europea, che avrà il compito di misurare il campo gravitazionale terrestre. È il primo satellite della serie degli Earth Explorer e inaugura il programma Living Planet dell’Esa.

A bordo di Goce troverà posto l’Electrostatic Gravity Gradiometer, uno strumento che per la prima volta nella storia volerà nello Spazio. E che dovrà “sentire il campo gravitazione della Terra attraverso un insieme di ‘masse campione’, che determineranno le variazioni di valore, direzione e verso della accelerazione di gravità”, spiega l’Esa. Uno strumento di altissima precisione visto che è sensibile a variazioni di lunghezza di circa l’un per cento di un Angstrom (circa il diametro di un atomo).

Nei suoi 20 mesi di missione Goce sorvolerà la Terra a 250 chilometri di quota. Questo lo rende il più basso di tutti i satelliti mai lanciati dall’Esa: più vicino si muoverà alla superficie terrestre e meglio sarà in grado di misurare le variazioni della forza di gravità della Terra.

Ma perché è importante conoscere il campo gravitazionale della Terra e il geoide, ovvero la superficie ideale del globo terrestre che risulterebbe se gli oceani si estendessero anche alle aree continentali? “Sono diverse le applicazioni che Goce consentirà”, risponde Danilo Muzi, project manager del satellite che Galileo ha raggiunto telefonicamente a Plesetsk, dove si sta mettendo a punto il lancio: “Prima di tutto i dati di Goce saranno interessanti per gli oceanografi che così avranno più strumenti e informazioni per studiare le variazioni del livello dei mari e le correnti oceanografiche, importanti per l’analisi del clima”.

I dati di Goce, poi, troveranno spazio anche nella geodesia. Sarà possibile stabilire con maggiore precisione l’altezza delle montagne e la conformazione delle terre emerse, elementi preziosi anche in ingegneria civile, per esempio, per la costruzione di opere come ponti, tunnel o strade.

”I vantaggi saranno anche per i ricercatori che studiano la conformazione interna della Terra e gli spostamenti delle calotte polari”, prosegue Muzi.

Per ottenere i primi dati, però, bisognerà aspettare qualche mese. Entro aprile 2009 finiranno le prime misurazioni ma i dati inizieranno a essere rilasciati solo alla fine del prossimo anno. “Un modello raffinato del campo gravitazionale terrestre non sarà comunque pronto prima del 2010”, conclude Muzi.

L’avventura di Goce è iniziata nel 1999 e il suo valore complessivo è stato di 340 milioni di euro. A guidarne lo sviluppo industriale è stata Thales Alenia Space, azienda italo-francese del gruppo Finmeccanica.

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Federico Ferrazza

Giornalista, è nato nel 1978. E' coordinatore del sito Wired.it. Ha scritto di tecnologia, new media e scienza per alcune delle principali testate nazionali; tra queste: Galileo, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, L’espresso, Il Venerdì di Repubblica, Wired Italia, XL, Il Corriere delle Comunicazioni, Sapere. Insegna new media e giornalismo on-line in alcuni master universitari. 

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