che flash, quell’aurora boreale

Uno spettacolo mai visto è stato ripreso dal telescopio spaziale Hubble al polo nord di Giove: un’aurora boreale che si è ingrandita di trenta volte nell’arco di 70 secondi, per poi scomparire altrettanto in fretta, sprigionando una quantità di energia equivalente all’esplosione di una bomba nucleare. Un fenomeno talmente breve da essere rilevato appena in tempo dall’équipe del ricercatore statunitense Hunter Waite. Fino ad oggi si riteneva impossibile che sul più grande pianeta del Sistema Solare potessero verificarsi simili fuochi d’artificio. Giove, infatti, è troppo lontano dal Sole per essere influenzato dalle tempeste solari. Sono infatti le particelle che si producono da tali tempeste che attraversando la magnetosfera dei pianeti a provocano le aurore boreali. Tuttavia Giove possiede a ciascuno dei suoi due poli un’aurora che brilla sempre. Ciò è dovuto, secondo gli scienziati, al satellite gioviano Io: i vulcani presenti sulla sua superficie emettono in direzione del pianeta particelle cariche che, a causa della velocità di rotazione rapida di Giove, restano imprigionate nei poli e generando così delle aurore permanenti. Ma il fenomeno osservato da Hubble, con una emissione di energia cinque volte più potente rispetto a queste aurore, rimette in questione tale modello. Tocca ora ai ricercatori scoprire cosa è successo. (r.p.)

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