Salute

I batteri possono aiutare a prevenire l’obesità?

Un tipo di batteri intestinali potrebbe impedire ai topi di diventare obesi: lo mostra uno studio pubblicato su Science e condotto dalla University of Utah. Questa classe di batteri si chiama Clostridia e non rappresenta che una parte dei miliardi di altri microorganismi che risiedono nell’intestino. La speranza è che quanto scoperto oggi possa servire in futuro anche per controllare il peso anche negli esseri umani. Per ora ci aiuta sopratutto a comprendere meglio il legame tra microbiota e obesità.

I batteri Clostridia

Dell’influenza della flora intestinale sulla salute, problematiche relative all’obesità comprese, si parla già da tempo. La caccia ai colpevoli, o a i batteri buoni con attività protettiva, prosegue su più fronti. Gli scienziati hanno oggi esplorato il tema, osservando che topi in salute solitamente possiedono alti livelli di Clostridia nel loro intestino. Ma non solo: gli esemplari con un sistema immunitario compromesso hanno invece numeri più bassi di questi batteri, che inoltre diminuiscono durante l’invecchiamento. E li fanno ingrassare. Se però questi microbi vengono nuovamente inseriti nel loro microbioma, i topi tendono nuovamente a perdere peso. Un segnale chiaro del possime legame dei batteri con il peso.

Sistema immunitario e flora intestinale

Il nostro sistema immunitario ha importanti influenze sulla flora batterica intestinale, e probabilmente vale anche il contrario. Un sistema immunitario in buone condizioni è in grado di mantenere l’equilibrio tra le diverse specie di batteri nel nostro intestino, mentre un sistema immunitario compromesso può portare ad alcune specie a dominare su altre, con una serie di conseguenze sulla nostra salute. Nel caso dei topi utilizzati nella ricerca, l’alterazione del sistema immunitario portava ad un ambiente poco ospitale per i batteri Clostridia e a un maggior assorbimento dei grassi da parte dell’intestino ed un aumento del peso.

Bloccare l’assorbimento dei grassi

Ma come funzionano questi microorganismi? Secondo i ricercatori i batteri Clostridia sono in grado di bloccare l’abilità dell’intestino di assorbire i grassi. La loro presenza per esempio è stata in particolare collegata a una più bassa attività di un gene (Cd36) che regola l‘assorbimento dei grassi.

Pur se molto preliminari, questi risultati potrebbero aprire la strada allo sviluppo di terapie che mirino a trapiantare microbi nell’intestino dei pazienti, anche se la sopravvivenza dei batteri nel microbioma dipende da molti fattori, come la dieta. Sempre con tutte le cautele del caso, questi nuovi approcci potrebbero essere utilizzati però per trattare non solo l’obesità, che da sola colpisce oltre 2 miliardi di persone sul pianeta, ma anche il diabete di tipo 2 e altri disturbi del metabolismo.

Riferimenti: Science

Credits immagine: Luat Nguyen, University of Utah Health

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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