I benefici del riciclo

Una gestione dei rifiuti da elettrodomestici bianchi (frigoriferi, lavatrici, forni a microonde…) che ne massimizzi il recupero avrebbe un effetto paragonabile a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 3,4 milioni di tonnellate annue. Ovvero il tre dell’obiettivo di Kyoto per l’Italia. Questa l’opinione del rapporto “Raee, il contributo del riciclo agli obiettivi di Kyoto”, elaborato dall’istituto di ricerca privato Ambiente Italia e da Ecodom, consorzio nazionale che si occupa di trasportare, trattare e smaltire il 40 per cento – in termini di peso – dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Soprattutto in seguito all’entrata in vigore, lo scorso primo gennaio, del sistema di gestione dei rifiuti tecnologici (vedi Galileo).

Ogni anno, in Italia, vengono prodotte circa 970mila tonnellate di rifiuti derivanti da apparecchiature come computer e portatili, o frigoriferi e forni a microonde. Nel 2015 si stima arriveranno a un milione e 270mila tonnellate. Questo tipo di rifiuti contengono sostanze potenzialmente tossiche, che possono ridurre la fascia di ozono atmosferico (clorofluorocarburi, Cfc). Inoltre, rappresentano una grande risorsa di materie riciclate, per esempio acciaio, alluminio, rame e metalli preziosi. Raggiungendo il potenziale massimo di recupero per gli elettrodomestici – stimato in circa 258mila tonnellate – i benefici sarebbero molteplici, sostengono Ambiente Italia ed Ecodom. In primo luogo, si otterrebbero circa 230mila tonnellate di materiali da riutilizzare, principalmente metalli. Poi, si potrebbero recuperare fino a 423 tonnellate di Cfc. Il risparmio energetico, inoltre, sarebbe equivalente a 119mila tonnellate di petrolio, il consumo di una cittadina di 40mila abitanti. (a.g.)

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