I consigli dell’Oms contro le ondate di calore

Si chiamano Warning-System e sono dei sistemi di allerta precoce da adottare in caso di stagioni particolarmente calde. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (who) e l’Organizzazione Metereologica Mondiale (Wmo) ne hanno fatto oggetto di studio in Heatwaves and Health: Guidance on Warning-System Development. Vista infatti l’eccezionale ondata di calore che interessa l’Europa dal 27 giugno scorso, la guida propone delle strategie di intervento integrato tra il servizio metereologico, i sistemi sanitari e le istituzioni per scongiurare eventuali decessi (ed evitare quanto accaduto nel 2003, quando si stima che in Europa, solo nel periodo estivo, ci siano stati 70.000 decessi in più rispetto al periodo 1998-2002).

Si va dai consigli su quale sia la temperatura ideale da tenere nella propria abitazione (32°C durante il giorno e 24°C la notte) fino ai comportamenti da adottare nel caso in cui si abbiano dei problemi di salute (conservare, ad esempio, i medicinali alla giusta temperatura riportata sulla confezione). Senza tralasciare corretto abbigliamento e giusta alimentazione: indossare capi realizzati con tessuti naturali, bere regolarmente, evitare alcolici, non assumere troppa caffeina o zucchero, ridurre le quantità di cibo ed evitare quelli ricchi di proteine.

Perché quello degli ultimi giorni sembra davvero un caldo torrido. Il Deutscher Wetterdienst (Dwd), il centro climatico del Wmo che monitora le temperature in Europa, ha infatti rilevato picchi superiori alla media in tutto il vecchio continente: dai 40° della Francia ai 36° dell’Inghilterra, fino al record dell’aeroporto di Almeria, in Spagna, dove si sono registrati 40,8°.

Ma non è solo l’Europa a essere interessata dalla morsa della canicola. La scorsa settimana, negli Stati Uniti, ben 17 stazioni climatiche hanno battuto il proprio record di rilevazione delle temperature massime in questo periodo, con picchi di 40° nello stato di Washington. In Alaska, invece, sono gli incendi a preoccupare: nel solo mese di giugno 399 focolai hanno distrutto 1.600.000 ettari di vegetazione, molti causati dalla grande quantità di fulmini abbattutasi sulla regione, circa 50.000 tra il 21 e il 23 giugno. Anche la Cina sud-occidentale è stata coinvolta da un’ondata eccezionale di calore, con temperature superiori ai 35 gradi, mentre in Pakistan le alte temperature della scorsa settimana hanno causato la morte di più di mille persone nella regione di Karachi.

Stando alle stime del Wmo i 15 anni più caldi della storia sarebbero concentrati tutti nel XXI secolo. “L’ondata di caldo è ancora in corso ed è prematuro dire se possa essere attribuito al cambiamento climatico o se sia dovuto alla naturale variabilità del clima”, ha dichiarato Omar Baddour coordinatore World Data Clima del WMO. “Ma gli scenari futuri sul cambiamento climatico prevedono che le ondate di calore saranno sempre più intense e più frequenti”.

Riferimenti: Heatwaves and Health: Guidance on Warning-System Development

Credits immagine: Scott Savage/Flickr CC

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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