Categorie: SaluteVita

I tumori più diffusi in Italia

Mammellacolon-retto e prostata: sono questi i siti dove i tumori in Italia colpiscono di più e dove, secondo le stime di uno studio condotto dall’ Istituto Nazionale dei Tumori di Milanol’Istituto Superiore di Sanità e l’ Associazione Italiana dei Registri Tumori (Airtum) – riferito al periodo compreso tra il 1970 e il 2015 – colpiranno maggiormente negli anni a venire. Calano invece le incidenze per il cancro allo stomaco, la cervice uterina e il cancro al polmone, ma solo negli uomini in quest’ultimo caso. Nelle donne infatti il tasso di tumore al polmone continua a salire e si stima che possa diventare il secondo big killer tra le neoplasie, dopo il cancro alla mammella

Quel che emerge dall’indagine, in generale, è che, eccezion fatta per il cancro della cervice uterina, la prevalenza di tumori (ovvero il numero complessivo di persone che hanno ricevuto in passato una diagnosi di tumore e che sono in vita) è aumentata per tutti i tipi di cancro considerati. Questo sia per effetto dell’aumento di incidenza per alcune neoplasie (in parte dovuto anche alla diffusione dei programmi di screening, vedi il test per l’antigene prostatico Psa) sia per crescita della sopravvivenza e per effetto dell’invecchiamento demografico. Al tempo stesso però anche la mortalità è diminuita per tutti i tipi di cancro, ad eccezione di quello al polmone nelle donne

Scendendo nel merito dei numeri, leggendo nelle stime pubblicate sulla rivista Tumori, emerge che nel 2012 il cancro al colon retto è stato il tumore più diagnosticato in entrambi i sessi, con 54 mila nuovi casi. La sua incidenza, dal 1970 è cresciuta 10 volte tanto nelle donne e 15 negli uomini. A seguire, nella lista delle neoplasie più diagnosticate, ci sono il cancro alla mammella (oltre 50mila casi), alla prostata e ai polmoni (con, rispettivamente, oltre 42 mila e 36 mila casi stimati). Ma, anche se con numeri più ridotti, a preoccupare in Italia è anche l’impennata del melanoma della cute (12 mila casi nel 2012 in entrambi i sessi), e in particolare del tumore del polmone nelle donne (più di 10mila casi). Ilcancro allo stomaco invece ha contato invece circa 13 mila nuove diagnosi nel 2012, mentre quello alla cervice uterina circa 1500. 

Per quel che riguarda i tassi di mortalità, i principali responsabili dei decessi ci sono le neoplasie al polmone per gli uomini e quello alla mammella per le donne (la cui mortalità ha raggiunto il picco massimo alla fine degli anni Ottanta), mentre i tassi minori si registrano per i tumori al melanoma in entrambi i sessi e quello alla cervice. 

Ma oltre ai numeri, lo studio sull’ epidemiologia dei tumori in Italia fotografa anche la situazione regionale e le differenze geografiche sull’incidenza dei tumori e dei tassi di mortalità correlati. Se la tendenza ad ammalarsi è maggiore nelle regioni centro-settentrionali rispetto a quelle meridionali, il divario tra Nord e Sud del paese negli ultimi anni si è assottigliato. Per esempio l’incidenza di tumore alla mammella cresce di più al Sud dove anche la mortalità si riduce più lentamente, anche per effetto di programmi di screening partiti più tardi rispetto al Nord. Analogo discorso per il tumore al polmonenegli uomini. Tutto questo sottolinea che accanto al bisogno alle politiche di prevenzione, è necessario anche puntare a omogeneizzare i programmi di screening e di gestione della malattia sul territorio nazionale. 

Via: Wired.it

Credits immagine: Alex E. Proimos/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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