Oggi, alle ore 17:39, tutti con le dita incrociate: l’asteroide Icarus, dal diametro di circa un chilometro, passerà vicinissimo (astronomicamente parlando, s’intende: ci separeranno circa otto milioni di chilometri) al nostro pianeta. Più o meno ventuno volte la distanza che ci separa dalla Luna, tanto per rendere l’idea. Nonostante qualcuno gridi già all’apocalisse, comunque, non ci dovrebbe essere troppo da preoccuparsi: dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa fanno sapere, infatti, che la traiettoria dell’asteroide è costantemente monitorata dall’agenzia spaziale statunitense e che il suo passaggio sarà “completamente sicuro”.
Icarus è stato uno dei primi asteroidi della fascia near-Earth a essere scoperto, nel 1949. Lo avvistò l’astronomo Walter Brade grazie agli occhi del telescopio all’osservatorio Palomar: ha un’orbita di 409 giorni, poco più lunga di quella terrestre, ed è quindi in risonanza orbitale con il nostro pianeta (il fenomeno che avviene quando due corpi orbitanti hanno periodi di rivoluzione tali che il loro rapporto è esprimibile in frazioni di piccoli numeri interi). Questo fa sì che l’asteroide si avvicini alla Terra a intervalli regolari, sempre nel mese di giugno, ogni 9, 19 e 28 anni, ma mai abbastanza vicino da costituire un pericolo reale per il nostro pianeta. Un appuntamento ancora più ravvicinato è previsto per il14 giugno 2090, quando Icarus passerà a sei milioni e mezzo di chilometri dalla Terra. Speriamo di esserci ancora.
Credits Immagine: Nasa/Jpl
Via: Wired.it