Il business dell’ecomafia

Tre reati l’ora e un fatturato totale che supera i 26 mila miliardi. Sono solo alcuni dei numeri sugli affari dei clan criminali in Italia, contenuti nel rapporto “Ecomafia 2001” presentato oggi da Legambiente. Un business in costante aumento che va dalla gestione illegale dei rifiuti all’abusivismo edilizio, dal traffico di animali protetti ai danni al patrimonio artistico e archeologico. Nel 2000 sono state commesse in tutto 31681 infrazioni, rispetto alle 26508 del 1999, con 143 cosche criminali coinvolte, 21506 persone denunciate e 7201 sequestri fatti. La regione più colpita è la Campania, che nel 2000 ha subito 5164 reati ambientali, seguita dalla Calabria con 4177 reati, dalla Sicilia e dal Lazio. Il fatturato delle ecomafie, si legge nel rapporto, ammonta complessivamente a 26397 miliardi, con un aumento sensibile del business soprattutto nello smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, che passa dai 5260 a 6000 miliardi, nel racket degli animali i cui proventi ammontano a 3800 miliardi e nell’abusivismo edilizio, con affari da 3540 miliardi. Il rapporto, inoltre, ha introdotto una finestra sulle sofisticazioni alimentari: da novembre a febbraio sono state sequestrate oltre 2700 tonnellate di farine animali e denunciate 42 persone. (r.p.)

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