Il cervello gioca d’anticipo

Il cervello anticipa i sensi e ci consegna il mondo in anteprima. Con buona pace delle teorie empiriste, la consapevolezza della realtà esterna si forma a livello cerebrale qualche attimo prima   della percezione sensoriale.  Il cervello umano è, per esempio, in grado di predire quanto ci farà soffrire un’esperienza fisica che sta per verificarsi entro pochi istanti. Un team di scienziati dell’Università di Liege in Belgio è riuscito a individuare le zone coinvolte nella percezione anticipata dell’intensità del dolore.

“Il  cervello umano non è mai realmente a riposo ma la scienza non ha ancora scoperto in che modo la continua attività dei nostri neuroni influenzi la nostra percezione del mondo. Lo studio che abbiamo condotto potrebbe aprire uno spiraglio nella comprensione di questo fondamentale meccanismo”, dice Melanie Boly che ha guidato l’equipe di ricerca.

Gli scienziati belgi sono riusciti a ottenere una traccia di questa spontanea e continua attività cerebrale, che è quella che fornisce la chiave di lettura del mondo esterno: si tratta delle immagini, catturate con la risonanza magnetica funzionale (fMRI), delle aree del cervello attivate qualche frazione di secondo prima di una stimolazione dolorosa indotta  sulle strutture nervose della pelle. Due puntini gialli su sfondo grigio, uno nella corteccia cingolata anteriore e l’altro nella corteccia insulare,  indicano proprio le zone dove è stata predetta la sofferenza fisica a cui i protagonisti dell’esperimento erano destinati. Che si trovano da tutt’altra parte rispetto a quelle coinvolte nella percezione del mondo interno, situate nel precuneo e nella corteccia cingolata posteriore.

Si è così dimostrato che la consapevolezza del mondo esterno e di quello interno dipendono da differenti connessioni neuronali. Bisognerà adesso comprendere come queste interagiscono tra loro. (g.d.o) 

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