Il cervello può auto-ripararsi

Si chiama Notch la proteina che, opportunamente “spruzzata” sulla superficie di cellule staminali cerebrali di ratti colpiti da ictus, riesce a indurre la riparazione delle lesioni nel cervello. Secondo uno studio condotto da ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke di Bethesda, nel Maryland (Usa) e pubblicato su Nature, infatti, tale proteina ha mostrato di indurre due effetti: da un lato, quello di promuovere la sopravvivenza e la divisione cellulare; dall’altro quello di stimolare le cellule staminali a trasformarsi in altre cellule. Gli studiosi sono giunti a queste conclusioni dopo aver trattato il cervello danneggiato di topi, per una settimana, con una molecola che stimola la proteina Notch. Dopo il trattamento, le capacità motorie dei ratti, compromesse dal danno cerebrale, sono migliorate. Inoltre, si è riscontrata la nascita di nuove cellule a compensazione di quelle danneggiate. Secondo i ricercatori, molti tessuti del corpo umano offrono cellule staminali capaci di suddividersi per formare nuovi tessuti. Tuttavia, alcune di queste sono “recalcitranti” e non si attivano volontariamente per riparare danni causati da gravi lesioni come ictus o danneggiamenti del midollo spinale. La scoperta suggerisce che anziché ricorrere alla crescita o al trapianto cellulare potrebbe essere possibile indurre la guarigione mediante l’attivazione forzata delle cellule staminali umane. (g.c.)

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