Categorie: Società

Il giocatore si vede dal calcio di rigore

La palla è sul dischetto degli undici metri, l’attaccante si prepara a tirare il suo calcio di rigore e si allontana per prendere la rincorsa. Pochi istanti e movimenti che ancora non si sono visti agli Europei in corso in Ucraina e Polonia, ma che secondo una ricerca della German Sport University e della VU University, bastano a un portiere per giudicare il calciatore che si trova davanti. Lo studio europeo rivela, infatti, che i portieri ritengono più deboli, meno precisi e quindi più soggetti a sbagliare i tiratori che mostrano un comportamento timido e timoroso, come accelerare la rincorsa, voltare le spalle al portiere o evitare di incrociarne lo sguardo. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Psychology of Sport and Exercise e sarà presentata in occasione della 4a Conferenza Biennale sull’Economia e Psicologia del Calcio a Heidelberg, in Germania.

Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno usato la tecnica del “point-light” per condurre alcuni esperimenti: hanno applicato alcune fasce fluorescenti in punti chiave dei vestiti di alcuni attori; poi hanno chiesto loro di simulare la preparazione di un calcio di rigore secondo modalità diverse (voltando o meno le spalle al portiere, prendendo una rincorsa corta o lunga, ritardaando il tiro per un tempo variabile) corrispondenti a differenti stati d’animo e di concentrazione.

Gli scienziati hanno filmato gli attori e hanno poi mostrato il video a venti portieri professionisti, ma nascondendo il corpo degi “rigoristi”, lasciando visibili solo le fascette fluorescenti e il pallone. Sulla base di questa visione, gli atleti hanno espresso la propria valutazione: “I calciatori che hanno un atteggiamento di attesa e di timidezza”, spiega Philip Furley della German Sport University, autore dello studio, “cioè tendono ad anticipare la rincorsa o voltare le spalle al portiere, sono stati giudicati negativamente: deboli, poco precisi nel tiro e più portati a sbagliare”.

In un secondo esperimento, i ricercatori hanno verificato quello che succede in un vero campo di calcio: due calciatori professionisti hanno tirato venti rigori a testa contro dodici portieri diversi, adottando un atteggiamento alternativamente spavaldo o timoroso. Grazie alle riprese di una telecamera ad alta velocità, gli scienziati hanno osservato che i portieri tendono a ritardare la partenza della parata quando percepiscono l’ansia del tiratore: “Questa scoperta”, continua Furley, “è compatibile con i risultati dell’esperimento di valutazione: quando i giocatori voltano le spalle alla porta o accelerano la rincorsa, l’avversario li reputa più deboli e di conseguenza ritarda la parata”. In ogni caso, è da rimarcare che a comportamenti non verbali diversi non corrispondono cambi statisticamente significativi negli esiti del calcio di rigore.

Gli scienziati sottolineano l’importanza di studi di questo tipo per comprendere la psicologia comportamentale dello sport: “I nostri esperimenti”, conclude Furley, “dimostrano che gli atteggiamenti non verbali durante competizioni agonistiche hanno un ruolo fondamentale nell’elaborazione della risposta psicologica e fisica da parte dell’avversario”.

Credit immagine a Roubicek /Flickr

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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