Il M5S e la bufala del microchip

“No, onorevole no… noi quella parola la lasciamo a Berlusconi, Razzi, Bersani, onorevoli di cosa?” Ha esordito così, Paolo Bernini, appena eletto alla Camera dei deputati con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, intervistato ieri sera a Ballarò. E fin qui niente di strano: la dichiarazione è in linea con quanto previsto dal codice di comportamento degli eletti, che prevede che i parlamentari rifiutino l’appellativo di onorevole e scelgano quello di cittadino.

Il momento clou dell’intervista, tuttavia, è arrivato qualche istante più tardi. Eccone la trascrizione fedele: “Non so se lo sapete”, ha detto Bernini, ventiseienne di Cento (Fe), laureato in Tecnologia della comunicazione, “ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all’interno del corpo umano, per registrare, per mettere i soldi, e quindi è un controllo di tutta la popolazione. Quelle persone che se lo fanno iniettare non sanno a cosa vanno incontro. Con internet, visto che molte coscienze si stanno svegliando, queste verità stanno venendo fuori, e infatti noi del Movimento 5 Stelle usiamo molto Internet, siamo coscienti di questa cosa”.

Non serve scomodare il fact checking per dimostrare che si tratta di una bufala, ma è comunque curioso cercare la genesi della storia. Si tratta di una leggenda metropolitana, appartenente alla categoria delle teorie del complotto, che è tornata a circolare in Rete in questo periodo e secondo la quale la recente riforma sanitaria di Obama prevede l’inserimento di microchip nel corpo dei cittadini americani, come Wired.it vi aveva già raccontato, dal 23 marzo prossimo. Dietro il presidente americano, come in ogni complotto che si rispetti, ci sarebbe il Nuovo Ordine Mondiale che con questa mossa avrebbe intenzione di esercitare un controllo diretto sui malcapitati che porteranno il microchip sottopelle.

Nella riforma del presidente americano, naturalmente, non si trova niente di tutto ciò (chi vuole controllare le 1.990 pagine del piano sanitario può farlo qui). La storia è in realtà già sentita: come racconta Paolo Attivissimo, “l’idea di un complotto mondiale per impiantare microchip nelle persone è una vecchia storia di origine religiosa, le cui tracce risalgono ad almeno dieci anni fa”. L’idea fa riferimento a un’interpretazione della Bibbia: nel libro dell’Apocalisse si legge che Satana avrebbe apposto “un marchio sulla mano destra e sulla fronte” degli uomini in modo che “nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio”. Versioni precedenti della storia, pressoché analoghe per stile e contenuto, avevano preso di mira Mondex e Verichip, due marche di microchip Rfid impiantabili. E anch’esse, è inutile dirlo, si erano rivelate bufale.

Niente chip, dunque. Bernini sostiene di essere venuto a conoscenza di questa e altre verità guardando il documentario Zeitgeist, il famoso film sulle teorie del complotto prodotto e distribuito da Peter Joseph. Anche questo pieno zeppo di inesattezze scientifiche e informazioni basate sull’evidenza aneddotica anziché su fatti dimostrabili.

Via: Wired.it

Credits immagine: blakespot/Flickr

7 Commenti

  1. La Bibbia nn è una storiella. Molte delle cose scritte si sono realizzate, altre si stanno realizzando( come la crisi mondiale) e anke del microcip verra’ fuori prima o poi. x adesso nn vi conviene xkè nn avete i giusti alleati ma presto arrivera’. Io dal canto mio posso solo pregare e sperare ke tanti come me si accontenteranno di soffrire nel corpo ma avere l’anima resa SOLO a DIO; L’UNICO ke puo’ mettere pace al mondo intero e donare la vita ETERNA. Dvbg.

  2. E’ strano un sito con il nome del mio scienziato preferito,portatore di un sistema di studio inequivocabile,scrivere inesattezze grossolane.Credo sia inutile postarvi video di sagre americane,dove vengono offerti chip gratuitamente e addirittura regalano un buono pasto se te lo fai impiantare.Vi ricordo che siano nell’era di internet e che esiste youtube…..le bugie hanno le gambe cortissime e chi le propina o è in malafede o ci capisce poco,francamente non so’ cosa sia peggio.

  3. Gentili lettori, anzitutto grazie per l’attenzione. Solo qualche precisazione: la «bufala» non si riferisce all’esistenza di microchip impiantabili sottopelle, una tecnologia effettivamente esistente, consolidata e già utilizzata per scopi medici di prevenzione e monitoraggio. Quello che sostiene l’intervistato, però, è altra cosa: Bernini fa esplicito rifermento all’utilizzo di tali dispositivi per esercitare un “controllo della popolazione”, una teoria del complotto estrapolata, per sua stessa ammissione, dal docufilm Zeitgeist. È solo quest’ultima che ci siamo permessi di bollare come “bufala”, una teoria non corroborata da robuste argomentazioni e prove scientifiche.

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