Il male curabile

Gianni Bonadonna
La cura possibile. Nascita e progressi dell’oncologia
Raffaello Cortina, 2001
pp.188, £ 28.050 (14,48 euro)

“Uno degli scopi di questo libro è quello di contribuire ad esorcizzare non il cancro in quanto tale, ma la paura del cancro. Nel Ventunesimo secolo quello che in passato veniva detto “il male” per antonomasia deve essere visto e vissuto alla stregua di una malattia come le altre, una malattia seria, a volte drammatica, ma non peggiore di altre malattie serie o drammatiche” (pag.15). Protagonisti del libro di Bonadonna sono quindi i progressi che gli oncologi di tutto il mondo – e tra questi non mancano gli italiani, di cui è uno dei massimi rappresentanti – hanno ottenuto contro un nemico tanto terribile da essere chiamato “il male del secolo”. Oggi si può affermare che il cancro sia diventato un “male curabile” nella maggior parte delle sue manifestazioni, tanto che alimentare la speranza di guarigione nei malati o nei loro familiari non è immorale ma legittimo. Dopo un sintetico ed esauriente resoconto storico sul cancro e sulle teorie che lo hanno supportato nel corso dei secoli, l’autore passa in rassegna le tecniche che gli oncologi hanno usato e usano come armi, che sono servite per combattere e a volte sconfiggere questo nemico molto spesso mortale. Si sofferma, anche, sulla qualità della vita del paziente prima e dopo la cura, senza perdere di vista la “prevenzione” che in questo campo rappresenta l’arma più efficace.

Molto interessanti sono gli ultimi tre capitoli. Dove viene affrontato il problema di come si imposta uno studio clinico, ci si intrattiene su un argomento scottante come il “consenso informato”, per terminare con la spiegazione di che cosa è, e come si effettua, una sperimentazione clinica. Tutto questo, in maniera molto semplice e accessibile, fornendo ai non addetti ai lavori nozioni su cui poter ragionare e non perdersi dietro notizie non sempre chiare e precise ricevute dai mezzi di informazione. Nel penultimo capitolo, poi, Bonadonna fa un excursus, dall’antichità fino ai giorni nostri, delle “cure alternative” del cancro: dal “caso laetrile”, passano attraverso il “siero di Bonifacio”, per giungere al caso Di Bella, che sta tornando in questi giorni di moda, e la cui sperimentazione clinica, effettuata dal Ministero della Sanità, si è rivelata inutile. Bello e fondamentale è, infine, l’ultimo capitolo, dove l’autore affronta il rapporto fra medico e paziente.

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