Categorie: Spazio

Il modulo Snoopy (forse) è tornato a casa

Spazzatura spaziale, ma con il pedigree. Nella mattina di oggi è infatti previsto l’impatto con la nostra atmosfera di WT1190F, un relitto di qualche sonda o satellite che si disintegrerà nei pressi dello Sri Lanka senza causare danni. La sua identità rimarrà un mistero ancora per diversi mesi, cioè fino al termine delle analisi della sua scia luminosa che ne chiariranno la composizione e la provenienza, ma gli esperti dell’Inaif pensano di conoscere già la risposta: potrebbe trattarsi infatti di Snoopy, il modulo con cui la Nasa testò le manovre di allunaggio durante la missione Apollo 10, nel 1969.

WT1190F era stato scoperto nel 2013 dal Catalina Sky Survey, un progetto che monitora lo Spazio alla ricerca di comete, asteroidi e relitti spaziali in rotta di collisione con il nostro pianeta. Dalla bassa densità dell’oggetto era stato possibile stabilire che si trattasse di un artefatto umano, probabilmente cavo, come lo stadio di un razzo o un pezzo di una sonda o di un satellite. Di più però all’epoca non si poteva scoprire.

Trascorsi due anni, negli scorsi mesi i ricercatori dell’Inaif – Osservatorio astronomico di Bologna hanno deciso di puntare sull’oggetto misterioso il telescopio Cassini, seguendone l’orbita per ottenere una stima più precisa dell’ora e del luogo del suo ingresso nell’atmosfera. Oltre a raggiungere questo obbiettivo, le loro osservazioni hanno permesso di scoprire dimensioni forma e colore dell’oggetto, indizi che secondo i ricercatori ne indicano l’identità con una certa precisione.

La forma a tamburo, il colore arancione e la lunghezza puntano infatti a Snoopy, il modulo lunare della missione Apollo 10, con cui la Nasa sperimentò la manovra di allunaggio due mesi prima che dello storico sbarco di Armstrong con l’Apollo 11. Al termine della missione, Snoopy non venne fatto disintegrare nell’atmosfera terrestre (come avvenuto invece per tutti gli altri moduli lunari Nasa), ma venne invece sparato nello spazio fino all’esaurimento dei serbatoi. Secondo l’Inaif, dopo più di 45 anni la sua orbita potrebbe averlo portato nuovamente in direzione della Terra. Come nel film di Schulz insomma, Snoopy sta tornando a casa.

via Wired.it

Credits immagine: Nasa

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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