Categorie: Società

Il più antico ritratto femminile

La più antica rappresentazione di un volto femminile è quella realizzata sulla zanna di un mammut: alta neanche cinque centimetri, proviene dalla Repubblica Ceca ed è vecchia di circa 26 mila anni. L’opera è il pezzo centrale della Ice Age Art: Arrival of the modern mind, la mostra in programma a Londra, al British Museum dal 7 febbraio al 26 maggio, con sculture, ritratti e disegni realizzati tra i 40 mila e i 10 mila anni fa dai nostri antenati, vissuti durante l’ultima Era glaciale

“Osservando i più antichi disegni e le più vecchie sculture europee stiamo gettando lo sguardo nella storia di come i nostri cervelli abbiano cominciato a immagazzinare, trasformare e comunicare le idee sotto forma di immagini visive”, ha spiegato al Daily Mail Jill Cook, curatore dell’esposizione. Gran parte delle opere sono state eseguite su corna di renna o su avorio, come l’antico ritratto femminile e la Vénus de Lespugue, il nudo femminile che affascinò così tanto Picasso da possederne due copie.

Parte dell’esposizione però non saranno solamente i manufatti artistici dell’Era glaciale: insieme verranno presentati al pubblico anche i lavori di Henry Moore, Mondrian e Matisse, per “illustrare il fondamentale desiderio di comunicare e fare arte come via per comprendere se stessi e il nostro posto nel mondo”, scrivono dal British Museum, comune attraverso epoche così lontane. 

Ma le opere in mostra possono raccontare molto più che il lato artistico dei nostri antenati, spiega Cook: “Questa donna mostra un occhio ben inciso, l’altro invece ha la palpebra che si chiude un pochino, lasciando aperta solo una piccola fessura. Forse aveva avuto un ictus il soggetto rappresentato, una paralisi, o venne ferito in qualche modo. In ogni caso aveva un occhio incerto si potrebbe dire. Inoltre questa scultura mostra una fossetta sul mento: quest’immagine rappresenta una donna viva reale”.

Credits immagine: Moravian Museum, Anthropos Institute

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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