Il Poetto si tinge di nero

La spiaggia bianca non c’è più. Al suo posto c’è una strana sabbia color grigio-topo e un po’ di fanghiglia. Il Poetto, famoso per il colore chiaro e la consistenza sottile della sua sabbia, è stato letteralmente sfigurato da un intervento di recupero ambientale che sta sollevando molte polemiche. Sotto lo sguardo attonito dei cagliaritani la draga Antigoon ha sparato alla fine di marzo in sole due settimane ben 350 mila metri cubi di sabbia nera pescati direttamente dal fondale del golfo. Con il risultato che sia spiaggia che mare hanno cambiato colore.

L’intervento si era reso necessario dal momento che la spiaggia era diventata una sottile lingua di terra stretta tra un lago e una prateria di poseidonia (una delle alghe caratteristiche del Mediterraneo), destinata a ridursi sempre di più sotto l’azione continua dell’acqua del golfo di Cagliari. Il Poetto è infatti un sistema chiuso. Senza l’apporto di materiale nuovo proveniente dai fiumi, non esiste alcun modo per rimediare al danno fatto nel corso degli anni da parte del mare e dei numerosi prelievi di sabbia a scopo edilizio. Dopo molte discussioni, nel settembre del 2000, la provincia di Cagliari ha approvato un intervento che avrebbe dovuto salvare la spiaggia. Secondo l’Unione sarda, il giornale locale, il capitolato d’appalto prevedeva un intervento diluito in due anni: una prima immissione di 150 mila metri cubi di sabbia nell’arco di sei mesi per il primo anno e altre 180 mila, sempre in sei mesi, nel secondo. Ma non sempre viene rispettato quanto è scritto sulla carta.

“Bruttissima,” hanno detto i cagliaritani “non tornerà più come prima”. E ad alimentare la loro rabbia sono arrivate anche le opinioni contrastanti di ingegneri e geologi, accompagnate dalle classiche beghe tra schieramenti politici e da verosimili irregolarità giudiziarie. Sembra infatti che oltre a non aver rispettato i termini del capitolato d’appalto, sia “sparito” un allegato al contratto che vincolava l’impresa a utilizzare un tipo di materiale che fosse il più possibile simile a quello originale del Poetto. Per questo è stata avviata un’inchiesta giudiziaria. La polemica infuria soprattutto sulla qualità della nuova sabbia. “Tutte le analisi che abbiamo effettuato per conto del Rettore ”, commenta Alberto Mercello del dipartimento di geoingegneria dell’Università di Cagliari, “dimostrano che la sabbia è differente per grandezza, composizione chimica e colore. Dall’esame granulometrico si vede che la vecchia sabbia è di tipo fine con una grandezza che varia da 0,1 a 0,3 millimetri, mentre la nuova è più grande, sembra ghiaia. Le analisi chimiche hanno inoltre evidenziato che la sabbia bianca è composta dal 5 per cento di carbonato di calcio e dall’80 per cento di quarzo. Quella utilizzata nel ripascimento ha una percentuale di carbonati del 50 per cento”. Per non parlare della differenza di colore che sembra ulteriormente aggravata dalla forte matrice organica che accompagna i granelli. “Una sabbia grossolana che non diventerà mai bianca, nemmeno portandola a 400 gradi”, ha commentato il rettore dell’Università, Pasquale Mistretta nel corso di un infuocato consiglio comunale.

Il sindaco e altri esponenti politici consigliano di “aspettare qualche mese per vedere quello che succede”. Della stessa opinione è Antonio Ulsega, ordinario di geomorfologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra sempre all’Università di Cagliari. Anzi, secondo il professore “l’intervento è estremamente positivo ed è stato fatto nel migliore dei modi. Il Poetto è una spiaggia ad arco e come tale è caratterizzata da una rena piuttosto eterogenea che va dai ciottoli più grandi ai granuli finissimi di origine eolica che costituivano, appunto, la spiaggia bianca”. E quindi, secondo il professore, mettere della sabbia ancora diversa non rappresenterebbe poi un danno così grave. Ma la sua opinione non incontra i favori dei cittadini né tantomeno quella degli ambientalisti che hanno chiesto un’interrogazione parlamentare sulla questione. Il vicepresidente della commissione Ambiente del Senato, Sauro Turroni arrivato in visita al Poetto lo scorso 5 aprile, ha dichiarato che “l’alterazione al paesaggio è evidente e contrasta con la rigida legge Galasso sulla tutela del paesaggio”. La preoccupazione dei locali è salita anche in relazione a quanto successo il sabato prima di Pasqua: il ritrovamento di una bomba inesplosa risalente alla Seconda guerra mondiale, con tutta probabilità sparata sulla spiaggia assieme alla sabbia durante l’intervento. E mentre c’è chi vorrebbe fermare i lavori per consentire un sopralluogo con i metal-detector, c’è chi si sfrega le mani pensando a quanti ombrelloni mettere la prossima estate sulle decine di metri di spiaggia conquistata.

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