Cinquantatré mesi. È questo il periodo di “cova” più lungo mai osservato, e il record è di un polpo californiano. I ricercatori del Monterey Bay Aquarium Research Institute (Mbari) hanno infatti osservato una femmina di Graneledone boreopacifica (specie comune nel Pacifico Nord-Orientale) difendere le uova dai predatori, mantenerle pulite per assicurare che l’ossigeno arrivasse ai piccoli, e custodirle senza mai allontanarsi per 4 anni e mezzo, come hanno raccontato su PLoS One.
Il team, guidato da Bruce Robison, studia gli animali che vivono in profondità, nel canyon sottomarino di Monterey, da 25 anni. Per le esplorazioni utilizza un veicolo munito di telecamere controllato a distanza, con cui effettua rilevamenti a intervalli di pochi mesi. Nel maggio 2007 uno di questi monitoraggi ha mostrato una femmina di questa specie di polpo su una roccia, alla profondità di circa 1.400 metri; sotto di lei vi erano numerose uova. Per i successivi quattro anni e mezzo, il veicolo di Robinson ha visitato il sito 18 volte: la femmina (identificata da peculiari cicatrici) era sempre nello stesso posto, mentre le sue uova diventavano via via più grandi e si potevano vedere all’interno i piccoli polpi che stavano crescendo. Durante tutte le riprese non è stata mai vista mangiare neanche le piccole prede che le nuotavano accanto. Intanto, la sua pelle appariva sempre più pallida e floscia.
La femmina con le uova è stata vista per l’ultima volta nel settembre 2011; al successivo monitoraggio non era più lì, ma rimanevano i resti delle uova: ne aveva “covate” circa 160.
I polpi che vivono in acque poco profonde di solito custodiscono le uova per un periodo che va da uno a tre mesi e la femmina muore subito dopo la schiusa. Lo sviluppo delle uova di questi animali, però, come per gli altri invertebrati, procede più lentamente nelle acque fredde, e l’acqua del sito monitorato ha una temperatura di circa tre gradi centigradi. Grazie a un’incubazione così lunga, i piccoli di Graneledone boreopacifica alla nascita sono completamente sviluppati e in grado di catturare piccole prede.
Un periodo tanto prolungato è il risultato del “braccio di ferro” evolutivo fra il vantaggio che ottengono i piccoli polpi crescendo all’interno delle uova e la capacità della madre di vivere alimentandosi pochissimo (o per nulla). Secondo gli autori dello studio, è verosimile che un periodo di cova così lungo non sia un’eccezione ma piuttosto una strategia diffusa fra gli invertebrati che vivono in acque fredde e profonde. Un altro tempo di “cova” notevole è infatti quello di una specie di gamberetti dell’ordine dei Mysidi, che restano a vigilare le uova per 20 mesi senza mai nutrirsi.
Riferimento: DOI:10.1371/journal.pone.0103437
Credits per l’immagine e il video: 2007 MBARI