Il risveglio di Rosetta

E’ previsto per il 20 gennaio 2014, tra circa 100 giorni, il risveglio dall’ibernazione della sonda Rosetta dell’Esa, che dopo quasi un decennio di viaggi nello Spazio è ormai prossima a raggiungere il suo obiettivo: la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Lanciata il 2 marzo 2004 tramite un complicato sistema di passaggi attorno alla Terra e a Marte, Rosetta era stata ibernata nel luglio 2011, per affrontare la parte più fredda e lunga del suo viaggio: 800 milioni di chilometri, oltre l’orbita di Giove, inseguendo il suo obiettivo. Ora che sia la cometa che la sonda si trovano sulla via di ritorno verso il Sole, il team di Rosetta si sta preparando per risvegliare il mezzo spaziale.

Appena sveglia, Rosetta scalderà i suoi strumenti di navigazione e dovrà ruotare su sé stessa, per permettere alla sua antenna principale di orientarsi verso la Terra. “Non sappiamo a che ora Rosetta si metterà in contatto con la Terra per la prima volta” ha detto Fred Jansen, direttore della missione: “Ma non ci aspettiamo che sia prima delle 5:45 del pomeriggio, orario di Greenwich. Siamo estremamente eccitati per l’avvicinarsi di questa pietra miliare, ma siamo anche ansiosi di assicurarci l’integrità del veicolo dopo che Rosetta ha passato quasi 10 anni nello Spazio”.

Una volta attiva, a Rosetta mancheranno circa 9 milioni di chilometri da percorrere per raggiungere la sua cometa, ma gli scienziati si aspettano di ricevere le prime immagini di 67P, che permetteranno di fare stime più precise sulla posizione e sull’orbita del corpo celeste, entro il mese di maggio. Le immagini scattate da Rosetta permetteranno anche di ottenere informazioni importanti sulla velocità di rotazione della cometa e sull’orientamento del suo asse. La sonda eseguirà anche misure della gravità del corpo celeste, della sua massa e della sua forma, oltre a fornire una stima provvisoria della sua atmosfera gassosa.

Dopo una mappatura completa della superficie di 67P, che sarà eseguita durante agosto e settembre, gli scienziati sceglieranno un possibile punto di atterraggio per Rosetta: sarà il primo sbarco in assoluto di una sonda su una cometa

Una volta atterrata, grazie a un sistema di viti di ghiaccio e arpioni per bilanciare la gravità praticamente trascurabile generata dal nucleo di 67P, la sonda continuerà a inviare immagini in alta definizione della superficie del corpo, oltre ad eseguire analisi sul posto della composizione dei ghiacci e dei materiali organici che lo costituiscono, grazie a campioni prelevati trivellandone la superficie. Infine, raggiunta la minima distanza dal Sole, prevista per il 13 agosto 2015, Rosetta continuerà a seguire l’attività della cometa per il resto dell’anno, mentre questa si allontana di nuovo verso la zona più esterna del Sistema solare.

“Per la prima volta, saremo in grado di studiare una cometa per un periodo di tempo esteso” ha commentato Matt Taylor, scienziato della missione, “questo ci darà una visione unica di come una cometa funziona, e ci aiuterà a decifrare il ruolo delle comete nella formazione del nostro Sistema solare”.

Riferimenti: ESA

Credits immagine: Astrium – E. Viktor/Esa

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