Il social network delle ricette

Volete sapere come si cucina il cous cous? O la parmigiana alla palermitana? Nessun problema: sul web si trovano migliaia di blog di cucina e siti di ricette. Che, dal punto di vista di un sociologo o di un fisico dei sistemi complessi, rappresentano delle enormi banche dati su come le persone di tutto il mondo utilizzino gli ingredienti e su come preferiscano abbinarli e cucinarli. 

Sono diversi i gruppi di ricerca che stanno attingendo a queste informazioni, uno è quello dell’Università del Michigan di Lada Adamic, Chun-Yuen Teng e Yu-Ru Lin. I tre studiosi hanno preso il popolare sito di cucina Allrecipe.com, con le sue 46.337 ricette e i quasi 2.000 commenti da 530 utenti. Scopo: comprendere gli ingredienti considerati fondamentali in tutte le cucine, e analizzare le preferenze sulle combinazioni e sulle sostituzioni. I risultati sono dei grafi che motrano le relazioni tra gli alimenti e l’uso che ne viene fatto in tutto il mondo.  

Nello studio, publicato su ArXi.com, Adamic e colleghi hanno infatti creato due tipi di network: uno mostra gli ingredienti che tendono a comparire più frequentemente ed è composto da due grandi comunità, quella del salato e quella del dolce; l’altro network, creato a partire dai commenti e dai consigli su come sostituire gli elementi, può essere scomposto in tante comunità di ingredienti funzionali equivalenti. In pratica, il network mostra come e quanto è possibile sostituire un alimento, e con cosa. Informazioni che possono indicare anche dei trend in atto, come quello della preferenza per le varianti più salutari delle ricette. Una delle conclusioni a cui sono giunti i ricercatori è che la popolarità di un ingrediente può essere facilmente predetta analizzando i grafi e conoscendone le caratteristiche nutrizionali. 

Il social network ha fornito ai ricercatori anche numerosi dati riguardo le varie differenze regionali dei metodi di cottura; si è scoperto, per esempio, che nel Sud degli Stati Uniti si preferisce la bollitura, nella parte occidentale e nelle zone di montagna la marinatura e la grigliatura, nel Nord-est, invece, la frittura. 

Un altro dato interessante è la predilezione degli utenti per le ricette elaborate e i cibi lavorati. Questo conferma quanto sostengono alcuni biologi evoluzionisti, secondo cui lo sviluppo dei metodi di cottura e di trasformazione hanno permesso che il cibo risultasse sempre più digeribile ed energetico, influendo in modo decisivo sull’evoluzione del metabolismo e del gusto (vedi Galileo, “Perché cucinare è importante”).

Riferimento: arXiv:1111.3919v2; Foodandtechconnect

Credit per l’immagine: Lada Adamic

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