Imparare a non distrarsi

Le distrazioni impediscono un sano apprendimento. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma prima d’ora non si avevano evidenze scientifiche. Adesso invece una ricerca di Russell A. Poldrack, docente di psicologia dell’Università della California, commissionata dall’Accademia Nazionale delle Scienze di Los Angeles, svela che la mente apprende anche durante le distrazioni, ma cambia il modo di imparare le cose, meno pregnante e duraturo. I ricercatori hanno esposto una famiglia a esperimenti, come guardare a turno sei ore e mezzo di tv al giorno, e poi rispondere a domande, oppure far eseguire operazioni mentali in situazioni di disturbo. Il cervello impara in due modi differenti: uno che coinvolge il lobo temporale mediale e si occupa dell’imparare fatti e azioni che possono essere ricordati con grande elasticità (come imparare un numero di telefono), e l’altro che è atto alle azioni abitudinarie. I due sistemi non si completano in tutti i soggetti, ma spesso quasi sono in competizione, perché non tutti impariamo le cose allo stesso modo, e qualche volta usiamo un sistema piuttosto che un altro. È qui che entra in gioco la distrazione, che può alterare la nostra concentrazione facendo convergere il nostro apprendimento nel sistema sbagliato. Certe volte l’apprendimento di un’azione viene da qualche cognizione recondita, quasi automatica, perché abbiamo appreso senza rendercene conto, o recuperiamo mansioni che non sapevamo di avere. Ma anche le distrazioni sono soggettive, (come per esempio la musica, che qualcuno distrae e qualcuno aiuta nella concentrazione) e quindi non sempre difettose. (a.c.)

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