In Toscana arriva il microcredito etico

Un fondo dedicato a sostenere i progetti dei giovani che vogliono avviare un’attività. Ma con un impegno “etico” in più per i beneficiari: l’obbligo di costruire una rete di finanziamenti in cui chi riceve un aiuto oggi dovrà essere pronto a sostenere altri domani. È la proposta lanciata da Riccardo Nencini – assessore al Bilancio e alle finanze della Regione Toscana – e diretta alle associazioni di categoria, alle fondazioni bancarie e alle società che lavorano sul fronte del microcredito e contro l’usura.

Il progetto prevede di costituire un fondo di garanzia dedicato ai giovani tra i venti e i trentacinque anni o a chi ha difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro una volta persa la precedente occupazione. Si tratta di piccoli prestiti (quindicimila euro) restituibili in cinque anni, assegnati dalla Regione Toscana a chi non ha risorse economiche e non ha molte possibilità di accedere a un mutuo, con tassi e condizioni favorevoli per i beneficiari e garanzie gratuite per le imprese.

“Ai giovani e ai nuovi imprenditori che riceveranno i contributi potremo chiedere un impegno etico, uno sforzo per rimanere parte attiva di questo nuovo sistema”, ha spiegato Nencini: “Una volta che la loro nuova attività sarà avviata, e che avranno restituito il prestito, domanderemo loro di contribuire ad alimentare il fondo o semplicemente impegnarsi nel guidare e accompagnare chi cerca sostegno finanziario per un’idea da realizzare”.

In Toscana già esiste, dal 2006, il Sistema per il Microcredito Orientato Assistito Toscano (Smoat), che finora ha fornito finanziamenti per oltre 500 mila euro a 240 piccoli imprenditori. Al nuovo progetto etico della Regione lavoreranno, tra gli altri, la Fidi Toscana, le Camere di Commercio, i Confidi (tra cui Artigiancredito), gli enti previdenziali e alcune banche. (a.l.b.)

Riferimenti: Regione Toscana

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