Indovina il matematico

Silvio Maracchia
Grandi matematici. 50 indovinelli per 50 biografie
Editrice Pitagora  2008, pp. 140, euro 17,00

Il volumetto di Silvio Maracchia è davvero delizioso. Mi ha fatto un po’ di nostalgia, perché da giovane, come vorrebbe che accadesse ancora Bruno D’Amore, nella sua presentazione a questo volume, avevo gustato la matematica e il suo apprendimento attraverso la storia. Sono stato un
ammiratore degli storici della matematica già da quando frequentavo il ginnasio (oggi scuola media dell’obbligo) e posso testimoniare, “in corpore vili”, che, nello sviluppo delle idee, non c’è niente di più stimolante.

In questo libro, Maracchia lancia una sfida: compone 50 indovinelli numerati, in forma di componimenti poetici; ciascuno dei quali parla dell’opera di un matematico. Non so se, avendone indovinati solo un terzo circa, devo essere classificato “asino” o no. Forse, per i matematici di professione, si tratta solo del fatto che sono un fisico; il che, per loro, è un’appartenenza ad altra
cultura. Comunque, è una bella sfida che, ad accettarla, porta subito a un beneficio: ogni indovinello viene sciolto dall’autore con una breve biografia essenziale del personaggio nascosto; e in questa biografia oltre al nome c’è anche tanta matematica. Il che non guasta, con l’aria che tira e gli sfondoni
che si leggono sui giornali e si sentono in televisione. Ma meglio leggere la prefazione che ho già citato di Bruno D’Amore, un grandissimo didatta della matematica nonché inventore di una favolosa “Protomatmatica” per bambini e maestre su cui pubblicò un bel libro con la professoressa Caldelli presso la Nuova Italia.

In questo libro, ci sono tutti gli ingredienti per mettere “curiosità”, una molla potentissima per ogni genere di cultura e di studio: la matematica stessa, dalla sua primitiva forma aritmetica alla forma matura di oggi, diventa alla fine un personaggio che attraversa i secoli e che confina con i misteri più nascosti degli umani: i sentimenti e l’ignoto. Non so dire come può reagire uno studente di oggi a una presentazione così impreziosita delle forme più astratte del pensiero. Se qualcuno mi dirà che questi piaceri intellettuali sono al tramonto, non potrò fare altro che compiangere i miei discendenti. Comunque, è bene che le occasioni come questa ci siano e solletichino la voglia di leggere.

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