Salute

Influenza, più colpiti i bambini sotto i 5 anni

L’influenza è arrivata e quest’anno è partita in modo piuttosto brusco: migliaia di italiani, infatti, sono già a letto con febbre, tosse e raffreddore. Stando alle stime dell’ultimo report settimanale InfluNet, dell’Istituto superiore di sanità (Iss), il numero di casi di sindromi simil-influenzali è in aumento: nella settimana dal 14 al 20 novembre, infatti, l’incidenza è stata di 9,5 casi per mille assistiti, contro i 6,9 della settimana precedente. Tuttavia quest’anno, come viene sottolineato nel documento, ad essere particolarmente colpita è la fascia pediatrica, soprattutto i bambini al di sotto dei 5 anni d’età. Ma niente panico: ecco quali sono sintomi e quando fare il vaccino anti-influenzale.


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Un po’ di numeri

Come raccontano gli esperti nel rapporto InfluNet, sebbene l’incidenza stia aumentando in tutte le fasce d’età “risultano maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei 5 anni”. Più nel dettaglio, nella fascia di età da 0 ai 4 anni l’incidenza è stata di 29,63 casi per mille assistiti, rispetto ai 22,7 della settimana precedente, mentre nella fascia di età 5-14 anni è stata pari a 16,13 casi per mille assistiti, rispetto ai 10,36 della settimana prima. “Nella quarantaseiesima settimana del 2022 la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra valori sopra la soglia epidemica e superiori a quelli registrati nelle ultime stagioni”, si legge nel rapporto. Come è emerso dall’elaborazione dei 494 campioni clinici analizzati, il 36,8% dei casi (182) è risultato positivo per l’influenza di tipo A, il 4,8% (24) positivo per il coronavirus, “mentre 91 sono risultati positivi per altri virus respiratori, in particolare: 35 Rhinovirus, 32 RSV, 10 virus Parainfluenzali, 8 Adenovirus, 4 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2 e 2 Bocavirus”, riferiscono gli esperti.

I sintomi

Queste forme influenzali si manifestano generalmente con sintomi molto simili ed è quindi difficile distinguere la Covid-19 (perdita del gusto e dell’olfatto a parte) senza fare un tampone. In una circolare del Ministero della salute, chiamata “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2022-2023”, viene specificato che i sintomi tipici sono l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. E ancora: mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Soprattutto nei bambini, inoltre, possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea. Solitamente, la maggior parte dei casi guarisce in 7/10 giorni, tranne alcuni soggetti fragili, che sono perciò a maggior rischio di complicanze.

Il vaccino, pertanto, costituisce la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza. La circolare del Ministero, infatti, raccomanda la vaccinazione antinfluenzale nella fascia di età 6 mesi – 6 anni, anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani. Tuttavia, per questa fascia d’età l’Oms indica l’uso di formulazioni specifiche di vaccini antinfluenzali mirati, ad esempio il vaccino quadrivalente su culture cellulari, o vaccino vivo attenuato. “Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile”, chiarisce la circolare, precisando che per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane. Ma quanto è efficace? A rispondere è l’ospedale pediatrico Bambino Gesù che ricorda: “Uno studio sui bambini relativo alle stagioni influenzali 2010-2012 ha dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale ha ridotto del 74% il rischio di ricovero in unità di terapia intensiva pediatrica correlato all’influenza. Uno studio recente (2022) ha dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale riduce del 75% il rischio di influenza grave e pericolosa per la vita nei bambini”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Kelly Sikkema on Unsplash

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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