La barriera corallina cambia dieta

Il riscaldamento globale rappresenta una minaccia per le barriere coralline, perché contribuisce al cosiddetto “sbiancamento”, ovvero alla diminuzione delle popolazioni di alghe colorate di cui si nutrono. Tuttavia, i coralli hanno trovato il modo di aggirare l’ostacolo che minaccia la loro sopravvivenza: hanno cambiato abitudini alimentari e imparato a nutrirsi di microrganismi marini, anziché di alghe. La scoperta è stata effettuata da alcuni biologi marini dell’Università dell’Ohio che hanno testato la capacità di alcuni coralli di adattarsi alle varie condizioni di temperatura dell’oceano. E una delle specie testate, Montipora Capitata, ha dimostrato di saper affrontare benissimo anche i climi più caldi, supplendo alla totale carenza di alghe con un aumento della cattura di zooplancton attraverso i tentacoli. Le altre specie, invece, non hanno saputo modificare la loro dieta e, una volta trovatesi in assenza di alghe, hanno cominciato a morire. La capacità di alcuni coralli di saper sopravvivere al riscaldamento globale rappresenta un evento importante per le sorti delle barriere coralline di tutto il mondo. Alcuni ecologisti hanno infatti previsto che nei prossimi decenni, lo sbiancamento delle barriere coralline potrebbe causare la morte di circa il 60 per cento di tutte le specie di coralli. Non è ancora chiaro però se altre specie, oltre a Montipora Capitata, siano in grado di modificare la propria alimentazione. Ma i coralli con questa capacità, anche se molto rari, potrebbero diventare la specie predominante nel panorama dei cambiamenti dovuti al riscaldamento globale. (s.m.)

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