Categorie: Ambiente

La casa che respira

Organismi vitali, pulsanti, in completa sintonia con il territorio: sono le case ecologiche, nuova frontiera dell’edilizia e dell’architettura. Case che fanno bene alla salute di chi le abita e dell’ambiente. E, in definitiva, anche al portafoglio: il costo dei materiali ecologici, leggermente superiore a quello dei materiali comuni, si ammortizza nel giro di qualche anno, con il risparmio energetico.

L’edilizia sostenibile può essere una soluzione sia per costruire nuovi edifici sia per ristrutturare quelli esistenti, contribuendo così a risanare ambienti insalubri e molto inquinati. Eppure stenta a conquistare il cuore dei consumatori, e in particolare quello degli italiani. Sebbene l’industria del mattone sia tra le più floride nel Bel Paese, la bioedilizia da noi non ha fatto molta strada. Secondo uno studio della Ecowall Italia, una delle società più importanti del settore, l’Italia è agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda le costruzioni eco-compatibili. “Nonostante l’interesse verso questa tecnica sia aumentato”, spiega Roberto Venafro, ingegnere e responsabile delle politiche ambientali dell’Enel, “purtroppo in Italia gli edifici costruiti con occhio attento all’ambiente sono assai pochi, a differenza di quanto è avvenuto in Europa dove sono numerose le esperienze concrete”. Diverse le cause di questa scarsa popolarità: la insufficiente informazione dei cittadini, i costi ancora troppo elevati dei materiali ecocompatibili, la quasi totale mancanza di incentivi statali e l’assenza di una normativa sulla trasparenza ecologica della produzione edilizia. Fatto sta che per ora, la bioedilizia ha convinto solo alcune amministrazioni e aziende a scommettere su questa soluzione. È successo per esempio a Roma, dove l’Istituto delle Case Popolari (Iacp) ha realizzato nel quartiere Cinquina, periferia nord, un complesso residenziale che si ispira ai principi della bioarchitettura o anche nel Trentino Alto Adige, dove una serie di abitazioni sono state ripensate in funzione del benessere e del risparmio energetico. A Milano invece, è in corso un esperimento: un edificio della Bovisa è stato diviso in due parti per confrontare le prestazioni dell’ala ecologica rispetto all’altra, costruita secondo principi e materiali propri delle tecniche tradizionali.

Ma forse questi non rimarranno casi isolati: l’eco-casa potrebbe divenire presto realtà anche in Italia. Nel giro dei prossimi due anni, infatti, vedranno la luce mille abitazioni ecologiche. E’ l’ambizioso obiettivo previsto dal progetto di Federabitazione, che in collaborazione con Legambiente, l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e la Banca Popolare Etica, ha lanciato la Rete nazionale delle cooperative per l’abitazione ecosostenibile.

Ma quali sono i cardini della bioedilizia? In primo luogo, il risparmio energetico, l’isolamento acustico e la cura per l’ambiente circostante. “Fondamentale anche l’utilizzo di materiali naturali, non nocivi e possibilmente riciclabili”, dice Venafro, ” come l’argilla in blocchi presagomati e cotti (mattoni e laterizi), la calce idraulica e naturale o la calce idrata per la malta di allettamento e soprattutto per gli intonaci”. Per l’isolamento invece sono da preferire il sughero, il cocco e la fibra di legno. Al bando invece i cementi: “Trattengono a lungo l’umidità, hanno una scarsa traspirabilità ed elevata conducibilità”, spiega l’ingegnere, “e da evitare sono anche le pareti in calcestruzzo, che non garantiscono un buon isolamento acustico”.

Tra l’altro, tutti questi materiali offrono garanzie non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello della salute. Vivere in un’eco-casa evita quel fenomeno chiamato “sick building syndrome” o sindrome da edificio malsano, che può manifestarsi come asma o bronchite, arrossamento degli occhi e addirittura la malattia del legionario, una specie di polmonite che può portare alla morte in persone che trascorrono molte ore all’interno di un ambiente chiuso. L’ambiente interno di una bio-casa è invece privo delle emissioni inquinanti presenti nelle strutture abitative classiche, poiché sono ridotti al minimo materiali nocivi come colle, vernici e pitture a base di solventi sintetici, vengono evitati impianti elettrici non schermati, e così via. E poi”, aggiunge Venafro, “vengono scelti sistemi di raffreddamento e riscaldamento di tipo passivo, come serre, muri di trombe, camini per la ventilazione, integrati con piccoli impianti alimentati con fonti energetiche rinnovabili”.

Ma quanto costa difendersi dall’inquinamento indoor? Il 15 per cento in più di quanto può costare un intervento edilizio tradizionale. Ma i soldi spesi in più per costruire una bio-casa potranno essere ammortizzati nel giro di cinque- dieci anni grazie al risparmio sulle bollette elettriche, del riscaldamento e dell’acqua che, secondo gli esperti, sarà del 25/30 per cento l’anno.

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005, è laureata in Sociologia e ha un master in "Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali" conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo dal 2001, dove si occupa di ambiente, energia, diritti umani e questioni di rilevanza etica e sociale. Per Sapere, bimestrale di scienza, si occupa dell'editing e della ricerca iconografica. Nel corso negli anni ha svolto vari corsi di formazione e stage nell'ambito della comunicazione (Internazionale, Associated Press, ufficio stampa della Sapienza di Roma, Wwf Italia). Ha scritto per diverse testate tra cui L'espresso, Le Scienze, Mente&Cervello, Repubblica.it, La Macchina del Tempo, Ricerca e Futuro (Cnr), Campus Web, Liberazione, Il Mattino di Padova. Dal 2007 al 2009 ha curato l'agenda degli appuntamenti per il settimanale Vita non Profit.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più