La conferenza tra le critiche

Inizia tra le polemiche domani a Roma la prima conferenza nazionale sulla salute mentale. Le famiglie dei 700mila malati gravi, rappresentati dall’Aresam – Associazione regionale per la salute mentale -, infatti, chiedono una riforma profonda e concreta che tenga conto dell’unitarietà della persona e dell’obiettivo del massimo recupero sociale e lavorativo dei malati. In risposta a questa esigenza, lo Stato negli ultimi anni ha messo a disposizione di chi soffre di disturbi psichici 695 centri di salute mentale e 1132 ambulatori. Sforzi che però sembrano non bastare. Secondo i dati contenuti nella recente relazione sullo stato sanitario del Paese i suicidi sono circa 5000 l’anno, di cui il 22 per cento tra i giovani e il 34 per cento tra gli anziani oltre i 65 anni. Inoltre è in costante aumento la spesa degli italiani per psicofarmaci, antidepressivi e antimaniacali: circa 800 miliardi di lire nel solo ‘99. E se si pensa che oltre ai malati gravi circa nove milioni di persone – praticamente un italiano su sei – soffrono di disturbi di minore importanza le cifre sono davvero preoccupanti. Per questo motivo lo scorso dicembre il Governo ha stanziato 12 miliardi di lire in tre anni per la prevenzione della salute mentale e per una forte campagna contro il pregiudizio nei confronti di questi tipi di patologie. La speranza delle famiglie dei malati è che questo possa essere solo il primo passo da parte delle istituzioni. (f.f.)

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