La lava scorre sotto i ghiacci

Un’area grande quanto il Galles. Sarebbe questa l’estensione dell’esplosione di un vulcano sommerso  nella zona occidentale dell’Antartide, che dovrebbe essere avvenuta nel 325 a.C. L’osservazione, effettuata dai geofisici inglesi Hugh Corr e David Vaughan del British Antarctic Survey (Bas) grazie a un potente radar in grado di scandagliare la terra sotto i ghiacci, è la prima evidenza di un simile fenomeno. I risultati sono stati riportati sulla rivista Nature Geosciences.

I dati, raccolti durante ricognizioni aree di una zona di circa 20mila chilometri quadrati, mostrano la presenza di uno strato di polvere vulcanica depositata sulla superficie dei ghiacci, e ricoperta dalla neve accumulatasi negli anni successivi. L’area interessata è quella che oggi corrisponde alle montagne di Houdson, nella parte occidentale del continente polare, vicino al Pine Island Glacier. Nella parte centrale del vulcano la crosta terrestre si sarebbe alzata di circa un chilometro, per questo lo strato di ghiaccio sovrastante risulta di spessore ridotto rispetto alle zone contigue.

“L’individuazione di un vulcano sotto i ghiacci è una scoperta unica nel suo genere”, ha dichiarato Corr, primo autore della ricerca, “ma noi crediamo che l’eruzione avvenuta nel 325 a.C. sia stata anche la più grande degli ultimi diecimila anni in Antartide”. Secondo i geologi, l’esplosione avrebbe letteralmente ‘bucato’ lo strato di ghiaccio, generando un pennacchio di polveri e gas di oltre dieci chilometri di altezza.

Il calore del vulcano, tuttora attivo, potrebbe spiegare la progressiva discesa  del ghiacciaio sovrastante verso il mare. (s.m.)

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