La miracolosa “macchina del vino” non esiste

L’avevano chiamata Miracle Machine, Macchina dei Miracoli. In effetti, il nome era azzeccato: prometteva qualcosa di veramente prodigioso. Trasformare l’acqua in vino. Una sorta di Cana 2014, per intenderci. Naturalmente, la questione non era così semplice: come raccontava Mashable, la macchina dei miracoli “permette di creare il vino a casa propria in un paio di giorni. Basta il dispositivo e uno smartphone: semplicemente, lanciate l’app iPhone dedicata e selezionate il tipo di vino che volete creare. L’app vi dirà quali ingredienti mettere nel dispositivo e si connetterà alla macchina via Bluetooth. Il software monitora il processo di produzione e in un due giorni circa il vino sarà pronto”. Il dispositivo, dicevano i produttori, “costa 499 dollari ed è costituito da una camera di fermentazione termoplastica, un bollitore, un termostato, un motore per miscelare gli ingredienti, un microprocessore per controllare il processo e un’antenna Bluetooth”.

Anzi, no.

Il gadget non è altro che un pezzo di legno completamente inutile. Tutta la storia – che nel frattempo è diventata virale (c’erano tutti gli ingredienti perché lo fosse, in effetti) – è una bufala. Inventata e fatta girare a bella posta. Fortunatamente, non c’è dolo. Dietro la macchina dei miracoli, infatti, c’è un’operazione di beneficenza, studiata dall’associazione no-profit Wine to Water insieme all’agenzia di comunicazione Msl per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della crisi idrica mondiale. A quanto pare, ha funzionato: “La macchina dei miracoli ha effettivamente monopolizzato l’attenzione della gente”, spiega al Los Angeles Times Allen Peterson, ceo di Wine to Water. “Adesso le 7mila persone che ci hanno scritto per chiedere informazioni sul dispositivo hanno la possibilità di partecipare a un miracolo vero – dare acqua pulita a un miliardo di persone”. 

Scott Beaudoin, direttore di Msl, dice che non si sarebbe mai aspettato un successo simile. In ogni caso, è ancora troppo presto per prevedere quanti soldi si riusciranno a raccogliere ora che la bufala è stata smascherata. Gli ideatori della campagna, inoltre, vogliono mettere all’asta il pezzo di legno – ormai è più giusto chiamarlo così – usato per il video e le immagini di presentazione. “Ci auguriamo lo compri una celebrità”. Sempre per beneficenza, naturalmente.

Credits immagine: Vimeo/Miracle Machine

Via: Wired.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più