L’hanno definita un ‘reperto archeologico’ dell’universo: la stella HE0107-5240 é l’insieme chimico più primordiale conosciuto. In principio le stelle non contenevano metalli, erano fatte solo di atomi leggeri, come l’elio. E infatti HE0107 è composta da solo nove elementi, del centinaio di cui il sistema periodico si è poi arricchito, ed è la stella più povera in ferro di tutte quelle finora conosciute. Da dove ci viene questo corpo celeste così elementare? Ne discutono ben tre articoli pubblicati su Nature a firma di Hideyuki Umeda and Ken’ichi Nomoto dell’Università di Tokyo, di Raffaella Schneider dell’Osservatorio Astrofisica di Arcetri e di Piercarlo Bonifacio dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. Se i primi propongono che la ‘nonna’ delle stelle derivi dall’esplosione di una supernova grande tra le 20 e le 130 volte il Sole, la ricercatrice italiana avanza la possibilità che la stella si partenza potesse essere anche di dimensioni doppie a quelle prese in considerazione dal team giapponese. Infine, il ricercatore triestino suggerisce che l’origine dell’anziano astro sia stata l’esplosione non di una ma di due supernove. Il caso di HE0107-5240, in corso di studio e discussione, sembra quindi ancora un rompicapo, ma tutti sono d’accordo nel sostenere che costituisce il più prezioso laboratorio per scoprire l’origine degli elementi ‘pesanti’ nell’universo: su stelle come questa, e le sue ‘nipoti’, sono stati prodotti, uno dopo l’altro, tutte le varietà di atomi che poi hanno arricchito la tavola degli elementi. (a.a.)