La passeggiata del polpo

Per sfuggire ai predatori alcuni polpi hanno sviluppato un’insolita abilità: camminare sul fondo del mare su due degli otto tentacoli, praticamente camminando su due gambe. La scoperta è pubblicata su Science e porta le firme di una dottoranda e un biologo dell’Università della California, Berkeley, Crissy Huffard e Robert Full.

I polpi hanno sviluppato un’ampia gamma di “travestimenti” per confondersi con la flora marina ma se vengono attaccati o costretti alla fuga devono abbandonarli. La Huffard ha osservato e documentato, invece, il comportamento del polpo delle noci di cocco, che abita i fondali sabbiosi dell’Indonesia e si mimetizza tra le noci di cocco affondate stringendo sei tentacoli attorno al corpo e camminando via sui due tentacoli restanti in caso di pericolo. “Questo rappresenta il primo esempio di movimento bipede idrostatico” afferma la Huffard.

Il movimento dei polpi è governato da muscoli che, sfruttando la pressione idrostatica, comprimono o rilasciano cavità piene d’acqua che costituiscono lo “scheletro idrostatico”. “Comprendere come faccia il polpo a camminare sui suoi arti molli”, spiega Full, “potrebbe rivoluzionare la robotica ‘soft’”, nuova frontiera per la costruzione di arti e muscoli artificiali che punta a soppiantare la robotica rigida moderna. (m.d.b.)

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