Il telescopio spaziale Hubble ha fotografato con un risoluzione mai raggiunta prima la nebulosa del Granchio. I colori dell’immagine permettono di distinguere in modo particolarmente dettagliato i diversi materiali che costituiscono la nebulosa. In particolare la luce blu proviene da elettroni accelerati a velocità prossime a quella della luce dal potente campo magnetico rotante della pulsar. L’immagine finale è stata ottenuta assemblando 24 pose della camera Wfpc2, la Wide Field and Planetary Camera. La nebulosa si estende in larghezza per sei anni luce e dista dalla Terra 6.500 anni luce. Al centro è presente una pulsar, cioè una stella di neutroni in rapida rotazione, il residuo della potente esplosione della stella originale. La formazione di pulsar o buchi neri è il seguito comune della morte delle stelle più pesanti. La pulsar del Granchi, una sfera del diametro di solo una decina di chilometri, ma con una massa superiore a quella del Sole, ruota con un ciclo di 30 giri al secondo emettendo grandi quantità di radiazioni. Il materiale della nebulosa interagisce con queste radiazioni creando suggestivi e mutevoli effetti luminosi. (a.d.)