Categorie: AmbienteVita

La quota di crociera dei moscerini

Un altro mistero in meno sugli insetti più studiati in biologia: i moscerini della frutta (Drosophila Melanogaster). Secondo una ricerca pubblicata su Current Biology, per volare sempre alla stessa quota, questi insetti prendono come riferimento un punto fisso su un bordo orizzontale. In questo modo, suggeriscono i ricercatori del California Institute of Technology (Caltech) di Pasadena (Usa), i moscerini riescono a calcolare e controllare con precisione la loro altezza da terra.

All’interno di un sofisticato ambiente di realtà virtuale in 3D realizzato da Andrew Straw, coautore dello studio, i ricercatori hanno osservato i meccanismi del volo degli insetti, seguendo e registrando, con fotocamere digitali, i loro movimenti in risposta a stimoli visivi. Dopo le prime sperimentazioni, gli studiosi sono riusciti a escludere la “teoria del flusso ottico” – secondo la quale il moscerino decide l’altezza di volo in base alla velocità di spostamento del terreno percepita; successivamente hanno dimostrato che, più semplicemente, la Drosophila sceglie un punto di riferimento visivo su un vicino bordo orizzontale – ad esempio la sommità di una siepe o le cime degli alberi, come ha spiegato il bioingegnere Michael Dickinson, coordinatore del lavoro. I risultati ottenuti confermano anche la straordinaria abilità di questi insetti nel cambiare traiettoria per mantenere la stabilità.

Secondo Dickinson, i risultati dello studio potrebbero avere interessanti applicazioni pratiche. Per esempio nella realizzazione di minirobot volanti migliori di quelli attuali, che, imitando più accuratamente i movimenti degli insetti, potranno essere utilizzati come esploratori in ambienti ostili all’essere umano.

Riferimenti: DOI: 10.1016/j.cub.2010.07.025

Katia Clemente

Laureata in Scienze Biologiche e dottore di ricerca in Biotecnologie, ha conseguito il master in “Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali” all’Università Sapienza di Roma. Lavora nel reparto dei Trapianti d’Organo dell’Ospedale de L’Aquila, dove si occupa di progetti di ricerca clinica sul trapianto di rene, e scrive per il sito web della Fondazione Zoé.

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