Categorie: AmbienteVita

La sogliola che dà ragione a Darwin

Servita su un piatto d’argento al tavolo dei darwiniani, una sogliola di cinquanta milioni di anni fornisce una prova schiacciante (potremmo dire schiacciata) della validità della teoria evoluzionista. Un fossile di pesce Heteronectes (ovvero “diversamente nuotatore”), finito dal sito paleontologico di Bolca sui Monti Lessini, in provincia di Verona, nella collezione di un museo viennese e ora descritto sulle pagine del Journal of Vertebrate Paleontology, consegna agli scienziati una versione dei fatti che i creazionisti faranno fatica a digerire: l’anomala disposizione di entrambi gli occhi su un unico lato del corpo è avvenuta in modo graduale, proprio come previsto da Darwin.

A Matt Friedman dell’Università di Oxford, autore dello studio, non è servito andare a scavare sulle montagne del Nord Italia – un tempo immerse in acque tropicali e note fin dal Cinquecento come ricchissime miniere di fossili di pesci dell’Eocene – per scoprire proprio quella forma intermedia dell’animale che, secondo alcune teorie creazioniste, non dovrebbe esistere. Gli è bastato osservare il fossile nelle confortevoli stanze del museo austriaco.

Lo scienziato ha così scoperto che il cranio dell’antenato di sogliole e platesse mostra un occhio visibilmente spostato verso la parte superiore, ma non ancora migrato dall’altra parte, accanto all’altro occhio. Un duro colpo per chi aveva visto nella bizzarra forma asimmetrica della testa dei “pesci piatti” una delle prove più evidenti dell’errore di Darwin: come poteva infatti una caratteristica così anomala essersi evoluta lentamente sotto la spinta della selezione naturale? Molto più semplice, per gli scettici, pensare che il “picassiano” optional dei due occhi sullo stesso lato fosse stato consegnato di serie, da un certo momento in poi, ad alcuni di quegli animali che solcavano i fondali coricati su un fianco. Così, come un regalo inaspettato della Natura, senza passaggi intermedi o graduali mutamenti.

L’Heteronectes di Friedman, custodito in una roccia di Bolca per cinquanta milioni di anni, racconta un percorso evolutivo assai diverso: l’occhio trasmigrato non ha attraversato all’improvviso il cranio in alcuni esemplari, posizionandosi a fianco dell’altro occhio. Il passaggio è frutto di un lungo processo selettivo e il fossile rappresenta lo stadio intermedio tra quei pesci che possedevano gli occhi nella posizione simmetrica su entrambi i lati del cranio, la più diffusa tra i vertebrati, e quelli con l’inusuale disposizione su un unico lato. Darwin può dormire sonni tranquilli.

Credits immagine: M. Friedman

Giovanna Dall'Ongaro

Laureata in filosofia ha curato l’ufficio stampa dell'Ente Nazionale Protezione Animali e collabora come free lance con diverse testate, tra cui 50&Più (Confcommercio),L'Espresso, La Macchina del Tempo. Dal 2003 fa parte della redazione di Sapere.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

5 ore fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

3 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

6 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più