Categorie: Spazio

KIC8462852, la stella più misteriosa della galassia

Ricordate KIC8462852, la misteriosa stella che presenta inspiegabili e irregolari oscillazioni della sua luminosità (vedi Galileo: C’è una stella misteriosa nel cielo)? Il fenomeno, mai osservato finora, ha spinto alcuni ad ipotizzare la presenza di ‘megastrutture aliene’ in orbita attorno alla stella, che si trova a 1500 anni luce di distanza dalla Terra; altri hanno invece suggerito che l’oscillazione potesse essere causata da un gruppo di comete, presente in quella parte della galassia. Un nuovo studio su ArXiv, mostra tuttavia come il numero di comete necessarie (e la loro dimensione) per provocare un tale effetto è talmente elevato da risultare poco plausibile.

I primi segni della ‘stranezza’ di KIC8462852 erano già emersi a partire dal 2009, quando la regione era stata osservata dal telescopio spaziale Kepler alla ricerca di pianeti extrasolari. La maggior parte dei sistemi stellari, infatti, presenta oscillazioni regolari della luminosità, causate dal transito dei pianeti davanti alla stella. Tuttavia KIC8462852, studiata per oltre 4 anni da Kepler, presentava variazioni irregolari, a volte arrivando a perdere fino al 20% della luminosità. Questo aveva portato gli studiosi di Yale ad ipotizzare la presenza di una vasta nube di comete, che passando davanti alla stella rendeva la sua luce più fioca.

Dopo aver studiato dati contenuti negli archivi di Harvard e risalenti fino al 1890, Bradley Schaefer della Louisiana State University ha calcolato che, per giustificare i cambiamenti di luminosità della stella osservati, sarebbe stato necessario che uno sciame composto da almeno 648mila comete, ciascuna con un diametro di circa 200 km, fosse transitato davanti alla stella.

“L’idea dello sciame di comete era finora la più ragionevole delle ipotesi,” ha commentato Schaefer, aggiungendo che adesso che abbiamo la prova che l’ipotesi è falsa, non rimangono molte altre spiegazioni possibili, nemmeno quella delle megastrutture aliene. Secondo Schaefer, infatti, non sarebbe possibile, per un’ipotetica civiltà aliena, costruire una qualsiasi struttura in grado di diminuire la luminosità di una stella del 20% in un secolo. Inoltre, un oggetto del genere dovrebbe emettere la luce assorbita dalla stella sotto forma di calore, ma non ci sono segni di questo tipo nei dati infrarossi ottenuti.

“Non ci sono dubbi che KIC8462852 si stia comportando in modo inusuale,” ha commentato Schaefer, “Se nessuna delle confutazioni contiene un errore, abbiamo bisogno di qualche nuova idea da parte dei fisici teorici.”

Riferimenti: ArXiv doi: arXiv:1601.03256

Credits immagine: Ole Nielsen via Wikipedia 

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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