Labirinti disvelati

Sophie Schwartz
La fabbrica dei sogni
Edizioni Dedalo 2008, pp. 64, euro 7,50

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Vazken Andréassian, Julien Lerat
L’acqua… dal fiume al bicchiere
Edizioni Dedalo 2008, pp. 72, euro 7,50

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È una raccolta “per curiosi dai 9 ai 99 anni”, così si presenta la Piccola biblioteca della scienza, una collana diretta da Elena Ioli per le edizioni Dedalo. Di questa singolare iniziativa fanno parte i due volumi L’acqua dal fiume al bicchiere di Yazken Andrèassian e Julien Lerat (illustrazioni di Claude Delafosse, traduzione di Laura Bussotti) e La fabbrica dei sogni di Sophie Schwartz (illustrazioni di Cécile Gambini, traduzione di Marcello Di Bari).  L’accostamento fra i due gradevoli libretti non è affatto casuale: entrambi infatti parlano di percorsi misteriosi, di eventi che accadono nei meandri di un sottosuolo da esplorare. Che sia l’acqua che esce dal rubinetto di casa o i sogni che allietano o angosciano le nostre notti, si tratta pur sempre di complessi meccanismi che spesso sfuggono alla comprensione dei più piccoli.

Nel trattare i due temi in questione (l’acqua e i sogni, appunto), gli autori si rivolgono ai ragazzi, anzi sono proprio i ragazzi che con le loro domande sollecitano spiegazioni, pongono interrogativi, sollevano dubbi. E allora eccoli accontentati: volete sapere quale cammino deve compiere l’acqua per arrivare al vostro bicchiere? Intervengono personaggi strani, omini fantastici, per parlare di metri cubi, di contatori, di turbine idrauliche, di depurazione, di pompe idrovore e così via. Nozioni  raccontate come una favola ma con rigorosi concetti scientifici e con una dichiarato intento educativo: non sprechiamo l’acqua, elemento vitale del nostro pianeta, risorsa preziosa che scarseggia in molti paesi poveri, mentre dalle nostre parti continuiamo a considerarla illimitata.

Se il sottosuolo nasconde ciò che nasce dalla sorgente e poi arriva fino a noi per dissetarci, anche i labirinti remoti del nostro cervello celano molti misteri: tra i quali il più affascinante è forse quello dei sogni. Così, con la stessa accattivante formula che mischia il fiabesco a una chiara e ineccepibile spiegazione scientifica, si parla dei cento miliardi di neuroni del nostro cervello in attesa che noi ci addormentiamo per potersi riposare anche loro, soprattutto nella fase del “sonno profondo”, per elaborare le esperienze della veglia e restituirle sotto forma di informazioni, memoria, emozioni. Ma c’è anche il “sonno paradosso”, in cui il cervello è attivo, ma i muscoli no. Le immagini deformate che ci assalgono di notte, gli incubi, gli “scambi di persona”, le false “premonizioni”, hanno una loro logica, un’insospettata ragion d’essere. Ecco perciò i vantaggi di questa scienza leggera, agevole, adatta a quei ragazzi dai 9 ai 99, che senza troppa fatica possono soddisfare le proprie curiosità.

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