L’albero della vita è online

Circa tre miliardi e mezzo di anni fa la prima creatura vivente ha fatto la sua comparsa sul nostro pianeta. Da quel momento l’evoluzione ha iniziato a fare il suo lavoro, dando vita ai 2,3 milioni di specie conosciute dalla scienza: animali, piante, funghi e batteri, imparentati e interconnessi tra loro, che oggi per la prima volta sono stati organizzati in un enorme e completo “albero della vita”. Il risultato è frutto di un mastodontico lavoro di catalogazione realizzato da 11 centri di ricerca di tutto il mondo, descritto in un articolo apparso sui Proceedings of the National Academy of Sciences e disponibile online per ricercatori e appassionati all’indirizzo https://tree.opentreeoflife.org.

“Il nostro è il primo vero tentativo di connettere i puntini, e mettere insieme tutte le informazioni disponibili sull’evoluzione delle specie”, spiega Karen Cranston, ricercatrice della Duke University che ha coordinato lo studio. “Per questo andrebbe considerata una versione 1.0”.

Per realizzare la loro mappa della vita, i ricercatori hanno infatti dovuto mettere insieme i risultati di oltre 500 studi pubblicati negli scorsi decenni, cercando di collegare tra loro gli alberi filogenetici (grafici che mostrano le relazioni di parentela tra specie) di tutte le specie catalogate fino ad oggi. Nel farlo inoltre hanno dovuto risolvere una lunga serie di problemi, molti dei quali legati all’identificazione delle specie, spesso confusa, sbagliata, o complicata da nomenclature alternative. Per fare un esempio, i ricercatori citano il caso del verpertilio rosso orientale, un piccolo pipistrello americano che possiede ben due nomi scientifici: Lasiurus borealis e Nycteris borealis.

Il risultato, arrivato dopo più di tre anni di lavoro, è un archivio sterminato, che mostra tutte le relazioni evolutive e i dati disponibili per le specie conosciute oggi dalla scienza. Come spiegano gli autori, si tratta però solamente di un primo passo. Alcuni dei dati riportati sono infatti controversi, come la parentela tra le famiglie di cui fanno parte piselli e girasoli. Molti dei dati estratti dagli studi precedenti inoltre non erano disponibili in formato digitale, e mancano quindi dall’albero della vita.

Per questo, gli autori dello studio hanno deciso di rendere disponibile la mappa online, in modo che l’intera comunità scientifica possa collaborare a perfezionarla. “Non si tratta in alcun modo di un prodotto finito”, conclude infatti Cranston. “25 anni fa però si diceva che ottenere un albero della vita così esteso fosse impossibile. Il nostro Open Tree of Life è quindi un importante punto di partenza, che altri ricercatori potranno migliorare e ampliare nei decenni a venire”.

Via: Wired.it

Credits immagine: opentreeoflife.org

 

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