L’arma letale di H5N1

Una proteina potrebbe spiegare perché il virus H5N1 dell’influenza dei polli può essere altamente infettivo e, in alcuni casi, letale per l’essere umano. Una ricerca, pubblicata su Science e guidata dal St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis (Usa), ha raddoppiato i dati genetici finora disponibile sul temuto agente patogeno che ha infettato, dal 2003 a oggi, circa 150 persone, uccidendone 83. Gli scienziati di una squadra internazionale di centri di ricerca, hanno individuato il meccanismo con cui i patogeni influenzali riescono a penetrare nelle cellule dell’organismo e a riprodursi al loro interno replicando il proprio materiale genetico. Analizzando 336 campioni di virus aviari raccolti in oltre 30 anni, tra cui erano inclusi campioni dell’epidemia di H5N1 del 1997, sono stati sequenziati più di 2.000 geni ed è stata completata la sequenza genomica di 196 agenti infettivi differenti. È stata così individuata una proteina chiave, chiamata NS1, la cui struttura varia in differenti ceppi influenzali umani. Nel virus H5N1, in particolare, NS1 infetta le cellule umane in un modo in cui altri virus non riescono. Secondo gli scienziati le nuove informazioni, rese disponibili pubblicamente sul database GenBank dei National Institutes of Health statunitensi, potrebbero aiutare la ricerca di nuovi target farmaceutici per bloccare la diffusione del virus nell’organismo. (da.c.)

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