L’arte in orbita

Con la prossima missione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) su Marte non saranno solo scienza e tecnologia ad andare in orbita. Ma anche l’arte. Un’opera del britannico Damien Hirst sarà usata come tabella di taratura per la strumentazione a bordo della Mars Express, il cui lancio è previsto per il maggio del prossimo anno. L’opera, che rappresenta vari “pois” colorati allineati in righe diverse, viaggerà con il Beagle 2, il robot il cui compito sarà quello di esplorare il suolo marziano in cerca di tracce di possibili forme di vita. Per resistere al viaggio, Hirst ha dovuto usare dei colori speciali. L’artista ha poi scherzato sulla sua opera: “Se i marziani dovessero esistere e, soprattutto, possedere degli occhi ne rimarrebbero sicuramente incantati”. L’idea di usare l’opera di Hirst è venuta a Colin Pillinger, scienziato capo della missione Beagle 2, che la vide per la prima volta tre anni fa in un documentario. Il dipinto sarà installato nella sonda spaziale Mars Express dopo essere stato esibito presso la White Cube Gallery di Londra. Ma non sarà solo l’arte visiva a prendere parte alla missione. Una volta giunto sul suolo di Marte, il Beagle 2 trasmetterà a Terra una melodia scritta da Alex James e Dave Rowntree (membri dei Blur, una celebre band d’oltremanica), usandola come segnale di “chiamata”. Non si tratta di un motivo qualunque ovviamente, ma di una melodia speciale basata su una sequenza matematica. (e.g.)

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