L’autismo si manifesta già nell’utero?

Mentre in Italia imperversa il dibattito, ancora, sul potenziale legame tra vaccino contro morbillo, rosolia e parotite e insorgenza di disturbi dello spettro autistico (correlazione, lo ricordiamo, per la quale non esistono prove scientifiche), una nuova ricercapubblicata sul New England Jorunal of Medicine indaga sull’origine del disturbo. Secondo i ricercatori della University of California di San Diego e dell’Allen Institute for Brain Science di Seattle che hanno condotto lo studio ci sono evidenze sperimentali importanti per avvalorare la tesi che l’autismo si manifesti già prima della nascita, con caratteristiche modifiche dello sviluppo cerebrale.

Le evidenze sperimentali di cui si parla sono queste. Eric Courchesne e i colleghi hanno esaminato i tessuti cerebrali post-mortem di 22 bambini, deceduti in un’età compresa tra i 2 e i 15 anni. Metà di questi erano bimbi con diagnosi di autismo, metà no. Per analizzare eventuali differenze nello sviluppo cerebrale dei due gruppi, gli scienziati hanno utilizzato dei marcatori in grado di identificare specifiche popolazioni neuronali nel cervello, e in grado di mettere in evidenza anche le caratteristiche stratificazioni della corteccia.

Analizzando i risultati, i ricercatori hanno scoperto che i cervellidei bambini con diagnosi di autismo erano piuttosto diversi dagli altri. In particolare, come racconta Wired.com, 10 su 11 dei soggetti autistici presentavano un’anomala architettura cerebrale (mentre nell’altro gruppo anomalie si riscontravano solo nel 10% dei casi), con alcune zone dove non veniva rispettata la classica stratificazione o altre in cui erano proprio le cellule a mancare, in modo eterogeneo da caso a caso. Malgrado questo le anomalie osservate tendevano a localizzarsi per lo più nel lobo temporale e nella corteccia prefrontale, aree del cervello coinvolte nella comunicazione, nel linguaggio e nella cognizione, funzioni compromesse in caso di autismo.

Dal momento che l’organizzazione cerebrale ha luogo durante losviluppo fetale, secondo gli scienziati quindi i primi segni correlabili all’autismo si manifesterebbero già nell’utero, prima della nascita dunque. Ma cosa causi queste anomalie non è chiaro, precisano gli scienziati. Si ipotizza un contributo sia genetico che ambientale (al momento infatti si ritiene che un contributo di entrambi favorisca l’insorgenza di del disturbo, influenzando lo sviluppo precoce del cervello); per cui, per ipotesi, potrebbe essere un fattore cui le mamme sono esposte a scaturire la malattia, che si potrebbe manifestare però solo in presenza di una suscettibilità genetica.

Ma è altresì quanto osservato è compatibile con l’ipotesi dellemutazioni spontanee che si possono verificare durante le divisioni cellulari nello sviluppo, come spiega il neuroscienziatoRobert Hevner della University of Washington: “Dal momento che miliardi di cellule del nostro corpo e del cervello si stanno dividendo, di errori ne vengono fatti”, errori che possono colpire alcune cellule e non altre: “Se ci sono mutazioni che si verificano su scala ridotta durante lo sviluppo del cervello, potremmo vedere alcuni cambiamenti come quelli mostrati qui”, conclude lo scienziato, che si dice ancora cauto nell’interpretazione dei risultati, dal momento che nutre dei dubbi in riferimento alla metodologia usata per analizzare i tessuti cerebrali.

Via: Wired.it

Credits immagine: derekb/Flickr

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