Salute

Lavarsi le mani per salvare vite umane

È un appuntamento annuale che ricorre il 5 del quinto mese (dunque oggi 5 maggio), quanto il numero delle dita di una mano. E serve a ribadire il ruolo chiave dell’igiene delle mani del personale sanitario, riconosciuta come una delle pratiche centrali per proteggere il paziente dalla trasmissione di infezioni. Parliamo della campagna 2016 dell’Organizzazione Mondiale della SanitàSave Lives: Clean Your Hands“. Perché si possono salvare delle vite semplicemente lavandosi le mani.

Il problema è noto da tempo e ha un nome ben preciso: sono le infezioni nosocomiali, o Infezioni Correlate all’Assistenza Sanitaria (ICA), e sono quelle che si verificano in un paziente durante il processo assistenziale in un ospedale o in un’altra struttura sanitaria e che non erano manifeste né in incubazione al momento del ricovero. Discorso che vale anche per le infezioni che compaiono dopo la dimissione e per le infezioni occupazionali tra il personale della struttura.

Le ICA sono diffuse in tutti gli ospedali del mondo, e non risparmiano i cosiddetti paesi sviluppati. In Europa il Centre for Disease Prevention and Control stima che ogni anno oltre quattro milioni di pazienti vengano infettati. Il numero di decessi che si verificano come conseguenza diretta di queste infezioni sarebbero almeno 37.000, a cui si devono aggiungere ulteriori 110.000 decessi ogni anno per conseguenze indirette. Le infezioni più frequenti sono quelle del tratto urinario, seguite da quelle del tratto respiratorio, infezioni dopo l’intervento chirurgico, infezioni del sangue. Eppure almeno il 20-30% delle ICA sarebbero prevenibili da programmi di igiene e di controllo intensivo.

La scelta del 5 maggio non è casuale, e ricorda anche i cinque momenti fondamentali per l’igiene delle mani nelle attività sanitarie e assistenziali presenti nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità:

1) prima di toccare un paziente
2) prima di una manovra/procedura asettica
3) dopo l’esposizione a fluido corporeo
4) dopo aver toccato un paziente
5) dopo aver toccato ciò che circonda il paziente

Certo è che la pulizia delle mani è un passaggio fondamentale non solo per il personale sanitario ma anche per i familiari, i visitatori e i volontari che si prendono cura del malato. Un semplice gesto che però rappresenta la misura più efficace nella prevenzione della trasmissione di agenti patogeni.

Articolo prodotto in collaborazione con il Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara

Elisa Bianchi

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