Le fobie aiutano l’istinto di sopravvivenza

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Experimental Psychology conferma l’ipotesi che la risposta a uno stimolo di pericolo sia un processo che avviene senza l’intervento della razionalità. Gli esperimenti condotti dagli psicologi del Karolinska Institute and Hospital di Stoccolma hanno verificato che l’essere umano è predisposto a rivolgere l’attenzione verso potenziali minacce alla sua incolumità. Gli individui sottoposti ai test dovevano scegliere tra un insieme di immagini che comprendevano oggetti innocui come fiori e funghi, e oggetti pericolosi come serpenti e ragni. Secondo i risultati i tempi di risposta per l’individuazione delle foto delle creature pericolose sono stati brevissimi. Inoltre uno studio successivo che ha coinvolto 130 persone, ha rilevato che quanti hanno una particolare fobia per rettili e aracnidi, sono in grado di identificare le figure rappresentanti gli oggetti delle loro paure ancora più velocemente e, perciò, in modo più efficace. Sembra, quindi, che l’istinto di sopravvivenza, che nell’uomo ha continuato a svilupparsi con l’evoluzione, agisca senza che l’uomo ne sia completamente cosciente. (a.c.)

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