Le isole della ricerca

Il 40 per cento degli articoli scientifici pubblicati nel mondo proviene da pochi grandi centri di ricerca. Secondo lo studio di alcuni ricercatori danesi, pubblicato sull’ultimo numero di Science, la concentrazione nel mondo della ricerca sta raggiungendo livelli impressionanti. Gli studiosi dell’Università di Copenhagen hanno analizzato l’appartenenza geografica degli autori di circa sei milioni di articoli scientifici pubblicati dal 1996 al 2001, raggruppando quelli presentati dagli scienziati dei principali centri urbani. Il risultato è stata una hit parade dei 40 centri di ricerca più produttivi. Ai primissimi posti il Giappone con gli agglomerati Tokyo -Yokohama (1) e Osaka -Kobe (3), seguito da Londra (2). A seguire l’Europa, che si piazza in una buona posizione anche se non offre risultati omogenei (22 centri di eccellenza contro i 14 del Nord America). Per quanto riguarda poi i singoli paesi: al primo posto gli Stati Uniti, con 12 grandi laboratori, seguiti dal Regno Unito con 6 e la Germania con 5. L’Italia, nonostante la crisi nei finanziamenti, è presente con Milano e Roma, città in cui i ricercatori hanno registrato, insieme alla Cina la maggiore crescita nel tasso di pubblicazione di articoli scientifici. Alcuni dati rimangono sconfortanti: la globalizzazione e la concentrazione della ricerca escludono sia l’Africa che il Sud America, aree prive di centri scientifici di livello mondiale e quindi assenti dalla classifica. Lo studio conferma il lento declino della Russia che, nonostante il buon piazzamento di Mosca (8), è uno dei paesi che ha visto il maggiore declino nel corso degli anni. Se questi trend continueranno, spiega lo studio, i rapporti rimarranno sostanzialmente stabili, ad eccezione dell’exploit della Cina (+ 60 per cento di articoli pubblicati in sei anni) e della lenta ma sostanziale crescita dell’Europa meridionale. (m.ba.)

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